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Il commosso ultimo saluto a Mancini. Le lacrime di Zeman

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Ora Francesco riposa a Manfredonia, da anni la sua città adottiva. E nel cuore di chi l’ha conosciuto rimangono i ricordi struggenti di un passato vissuto fianco a fianco: nella vita, come per la moglie Chiara ed i piccoli Alessandro e Francesco Pio, oppure nel lavoro, come per tutti coloro c...

Zeman

Ora Francesco riposa a Manfredonia, da anni la sua città adottiva. E nel cuore di chi l’ha conosciuto rimangono i ricordi struggenti di un passato vissuto fianco a fianco: nella vita, come per la moglie Chiara ed i piccoli Alessandro e Francesco Pio, oppure nel lavoro, come per tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo apprezzandone la sincerità e l’entusiasmo contagioso. E poi c’è chi, come Zdenek Zeman, non ha avuto esitazioni a parlare di una perdita devastante, quasi come quella di un figlio. Circa mille persone hanno gremito lunedì mattina la cattedrale di Manfredonia, e quasi altrettante sono rimaste all’esterno, a seguire la cerimonia su un maxischermo, per rendere l’estremo saluto al preparatore dei portieri del Pescara, sottratto malignamente alla vita in un giorno di inizio primavera. Senza preavvisi, senza alcun segnale premonitore: c’è chi dice che andarsene così, senza soffrire, sia il sogno di tutti.

Ma questo vale solo per chi se ne va: a chi resta rimane incredulità e senso di spaesamento che albergheranno forse per sempre nei cuori di una famiglia spezzata, di una madre costretta ad allevare due figli già in grado di capire cosa è successo al loro papà ma incapaci, come tutti, di trovare una spiegazione. C’ha provato durante le esequie il vescovo di Manfredonia monsignor Michele Castoro: “Si rimane turbati quando muore un ragazzo così giovane e per giunta un atleta” ha detto. “Ma la morte non è la fine di tutto, solo il passaggio alla vita con Dio, una vita di pace e luce“. Messaggio recepito dal piccolo Francesco Pio che dopo il turbine di emozioni di sabato pomeriggio, quando all’Adriatico si è seduto sulla panchina occupata abitualmente dal papà, ha letto un messaggio che ha strappato più di una lacrima a tutti: “Papà ora si trova in un mondo migliore, ecco perchè io con il mio fratellino Alessandro e mamma Chiara non siamo tristi“.

C’erano tutti i protagonisti dell’indimenticabile Zemanlandia, da Rambaudi a Baiano fino a chi, come Padalino e Di Bari, con Mancini ha condiviso tante gioie ed altrettante “delusioni” in difesa. Tra essi ovviamente anche lo stesso Zeman, unico rappresentante del Pescara insieme al presidente Sebastiani. L’allenamento della squadra in vista della trasferta di Varese in programma giovedì sera è stato diretto dal vice Cangelosi, altro fedelissimo di Mancini. Zeman non poteva mancare: ha provato a consolare Chiara ed i bambini, porgendo loro condoglianze e carezze. Si fa fatica ad immaginare la scena: il burbero Zdenek toccato nel profondo del cuore. E’ stata l’ultima prodezza di Mancini: di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno, ma che lascia nell’animo dei suoi tifosi un dolce sorriso. Come quello provocato dalla musica che Franco amava tanto: l’ultima colonna sonora rimasta per una famiglia sventrata.