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Italia paese di vecchi: 2017 record di calo delle nascite

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Secondo i dati pubblicati dall'Istat, nel 2017 c'è stato un enorme calo delle nascita in Italia. Si tratta di un nuovo minimo storico

Il calo delle nascite che è avvenuto in Italia è un dato negativo che il 2017 ci ha lasciato. A diffondere questa notizia è l’Istat che, attraverso i suoi dati rileva che la popolazione residente è scesa a 60 milioni 494mila. Questo è causato soprattutto dal nuovo minimo storico per quanto riguarda le nascite. Come era prevedibile, aumentano gli stranieri e le immigrazioni. Diminuiscono invece le emigrazioni.

Calo nascite Italia

L’Istat ha pubblicato dei dati sulla situazione demografica che ha contraddistinto l’anno da poco concluso. Si evince che l’Italia sta diventando un paese sempre più anziano. Nel 2017 si conteggiano 464mila nascite. Questo dato segna il nuovo minimo storico. Si tratta, inoltre, di una diminuzione del 2% in confronto all’anno 2016. Al tempo, le nascite sono state 473mila. Questa è la nona consecutiva diminuzione a partire dall’anno 2008, quando la cifra era pari a 577mila.

La diminuzione delle nascite in confronto all’anno 2016 interessa gran parte della penisola, con punte massime del -7,0% nel Lazio e del -5,3% nelle Marche. Eccezionalmente in Molise (aumento del 3,8%), Basilicata (aumento del 3,6%), Sicilia (aumento del 0,6%) e Piemonte (aumento del 0,3%) si sono registrati degli incrementi.

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Decessi ed età media

I decessi del 2017, invece, sono stati 647mila. Rispetto all’anno 2016, si tratta di un aumento del 5,1%. In rapporto alla quantità dei residenti, nel 2017 sono deceduti 10,7 individui ogni mille abitanti, contro i 10,1 di due anni fa.

L’età media degli Italiani oltrepassa i confini dei 45 anni. Allinizio del 2018, il 22,6% della popolazione ha età compiuta uguale o maggiore ai 65 anni. Il 64,1% ha età compresa tra 15 e 64 anni. Solamente il 13,4% ha meno di 15 anni.

Speranza di vita

Secondo gli Indicatori demografici dell’Istat, rimane stabile la speranza di vita degli italiani alla nascita. Questa è pari a 80,6 anni per gli uomini, uguale al 2016, e a 84,9 anni per le donne (nel 2016 la speranza di vita era invece di 85 anni). Si tratta del minor divario registrato dalla metà degli anni ’50, un periodo dal contesto molto differente rispetto a quello odierno. In quegli anni, le donne tendevano anno dopo anno ad ampliare le distanze dagli uomini.
Sono presenti minime flessioni, nello specifico, a livello territoriale. I valori massimi continuano ad registrarsi nel Nord-est dell’Italia. Qui, gli uomini italiani possono sperare su 81,2 anni di vita media (aumento dello 0,1 sul 2016) e le donne su 85,6. I valori minimi sono riscontrati invece nel sud d’Italia. Qui c’è un’aspettativa di vita di 79,8 anni per gli uomini (meno 0,1 sul 2016) e 84,1 per le donne (meno 0,2 sul 2016).

Aumento stranieri

Sono in aumento, come si poteva facilmente prevedere, gli stranieri sul suolo italiano. Stando a quanto affermato dagli Indicatori demografici dell’Istituto di statistica, nel 2017 il saldo migratorio con l’estero, positivo per 184mila unità, registra una crescita sul 2016, quando era pari a +144mila unità. Sono in aumento le immigrazioni, con una quantità di 337mila persone (aumento del 12%). Dall’altra parte, diminuiscono le emigrazioni, 153mila (diminuzione del 2,6% ). Il nostro paese è ormai uscita dalla fase di diminuzione che aveva contraddistinto la dinamica migratoria durante la crisi, segnando nel 2017 il numero più elevato d’ingressi nel giro di cinque anni.