Trovata l’intesa sul price cap al petrolio russo in Ue: la notizia è stata annunciata pubblicamente dalla presidenza ceca del Consiglio europeo mediante un tweet.
L’Ue trova l’accordo sul price cap al petrolio russo: tetto fissato a 60 dollari al barile
L’Unione europea ha deciso di presentarsi compatta al G7 al fine di procedere con l’approvazione e l’imposizione di un tetto al prezzo del petrolio russo che confluisce verso il Vecchio Continente via mare. A riferirlo è stata la presidenza ceca del Consiglio europeo con un messaggio postato su Twitter nel pomeriggio di venerdì 2 dicembre.
#COREPERII | ✅ Ambassadors have just reached an agreement on price cap for Russian seaborne #oil 🛢️. Written procedure follows, decision will enter into force on publication in the Official Journal. EU stays united and #StandWithUkraine. 🇺🇦🇪🇺 #EU2022CZ pic.twitter.com/92vHTFDzxV
— EU2022_CZ (@EU2022_CZ) December 2, 2022
A quanto si apprende, il price cap sul petrolio russo è stato fissato a 60 dollari al barile. Appare evidente, quindi, che la Polonia abbia rinunciato a sollevare obiezioni per ottenere un tetto più basso e abbia ritirato il suo veto alla proposta europea.
La reazione della leader estone Kallas
In merito al price cap sul petrolio russo, è intervenuta la premier dell’Estonia, Kaja Kallas, che ha immediatamente reagito alla notizia relativa all’accordo.
“Accolgo con favore l’accordo politico sul tetto al prezzo del petrolio russo: limitare le entrate energetiche di Mosca è fondamentale per fermare la macchina da guerra russa”, ha dichiarato Kallas. E ha aggiunto: “Non è un segreto che volevamo un prezzo più basso, tuttavia questo è il miglior compromesso che potevamo ottenere oggi sono lieta che i partner abbiano accettato la proposta dell’Estonia di rivedere e adeguare il prezzo su base regolare. La condizione concordata è che il tetto del prezzo sia almeno del 5% inferiore al prezzo medio di mercato del petrolio; la prima revisione del prezzo avverrà già a metà gennaio”.