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Santa Manu, è uscito il nuovo singolo: Coca Cola

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Santa Manu ha raccontato la sua musica e il suo nuovo singolo, Coca Cola.

Nata in un piccolo paese delle Marche, Santa Manu inizia a cantare all’età di 4 anni e a 12 inizia a scrivere i suoi brani. Studia pianoforte al conservatorio, ma dentro di sé sa che vuole fare la cantante. Inizia così a studiare canto e decide di trasferirsi a Milano. Delle sue canzoni dice: “Le vedo come delle confessioni. Racconto quello che succede nella mia vita in modo sincero. Alla fine, in modo sempre diverso, quello che dico nei miei pezzi è: abbraccia la tua potenza e vai”.

Santa Manu, il nuovo singolo

Coca Cola è il terzo singolo pubblicato da Santa Manu e arriva dopo Baby Boy, il primo singolo, e Paris, più crudo e intimo. Santa Manu definisce il nuovo brano un singolo estivo dal ritornello martellante e con un sound personale. Nel testo l’autrice parla dei poeti che l’hanno maggiormente appassionata, tra cui Lou Reed, William Blake e Peggy Guggenheim. Intervistata da Notizie.it, Santa Manu ha raccontato qualche curiosità su sé stessa e sul nuovo brano, uscito in tutti gli store digitali.

Santa Manu, da cosa deriva questo nome così particolare?

“Il nome è dedicato a mia nonna che mi ha cresciuta, donna molto religiosa e rock’n’roll. Santa dal latino Sanctus, inviolabile. Manu è una parte del mio nome di battesimo. Quindi unendoli: Manu è inviolabile, Manu va rispettata e fa quello che vuole”.

A livello musicale quali sono i tuoi modelli di riferimento?

“Sono cresciuta con il cantautorato italiano dalla fine degli anni 50 in poi: Bindi, Tenco, ma anche Guccini, Dalla. Il blues, il rock marcio anni 70: Velvet Underground, Rolling Stones, Doors, il rap. Sono una fan del downbeat, delle chitarre sporche, del flow, dei testi potenti che muovono qualcosa in chi ascolta”.

Se dovessi classificarti in un genere musicale, quale sarebbe quello che ti rappresenta al meglio?

“Non amo chiudermi in qualcosa, ma la mia musica è urban: per fortuna è un genere tutto meno che chiuso. In particolare, nella mia musica c’è un mix di pop e hip hop, con qualche influenza rock-blues e trap”.

Parlando del singolo, di cosa parla Coca Cola?

“Il pezzo è stato scritto tre anni fa, in un periodo particolarmente intenso della mia vita. Parla di addiction, un termine molto complesso che in italiano traduciamo semplicemente con dipendenza. Quell’ “oltre il sole” significa “Stai con me oltre un limite considerato sano”. Siamo portati ad associare subito la parola “dipendenza” alla droga o all’alcool, ma lo zucchero dà più dipendenza della cocaina”.

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Puoi spiegare meglio il riferimento ai poeti?

“I poeti, gli artisti, le persone che cito nel pezzo sono lì perché il mio incontro con loro attraverso canzoni, libri, poesie, opere, ha lasciato un segno importante e aggiungono immagini alla storia di cui parlo. Le illuminazioni di William Blake, risultato di una visione che aveva avuto, erano illustrazioni che affiancava alle poesie, realizzate con questa nuova tecnica di incisione chiamata “illuminated printing” proprio perché venivano illuminate a fine processo con decorazioni a mano di acquerelli. Spesso servivano per espandere il significato di un poema e a volte erano proprio necessari a capirne il significato. “Vedere solo la tua luce come fossi Blake” significa invece vedere il mondo come tu lo disegni e attraverso le illuminazioni trovare un senso”.

Dopo l’uscita di questo singolo quali sono i tuoi progetti futuri?

“Continuare a fare musica, scrivere nuovi pezzi, mettere da parte dei soldi per finire di comprare la consolle (ho una grande passione per il DJing) e per fare un bel viaggio da sola. Preparare i live, iniziare a pensare al disco, ai video, chiudere la serie a cui sto lavorando,fare fare fare…”