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Malattie sessualmente trasmissibili, l'allarme dell'Asl: 'E' tornata la sifilide'

Malattie sessualmente trasmissibili

Scatta un nuovo allarme riguardante il delicato tema delle malattie sessualmente trasmissibili. L'allarme è stato lanciato direttamente dall'Asl.

Scatta un nuovo allarme riguardante il delicato tema delle malattie sessualmente trasmissibili. L’allarme è stato lanciato direttamente dall’Asl, in particolar modo da Francesco Cipriani, il responsabile del Servizio Epidemiologia dell’Asl Toscana Centro. Secondo il suo parere, infatti, il ritorno di questo problema delle malattie sessualmente trasmissibili è causato in principal modo dal fatto che negli ultimi tempi si è abbassata la guardia su questo argomento.

Allarme malattie sessualmente trasmissibili

E’ di nuovo allarme in Italia per quanto riguarda il tema delle malattie sessualmente trasmissibili. A lanciare questo allarme è stato Francesco Cipriani, responsabile del Servizio Epidemiologia dell’Asl Toscana Centro.

Secondo il suo parere, il ritorno di questo problema è dovuto in principal modo al fatto che negli ultimi tempi in Italia su questo argomento si sia abbassata un po’ la guardia. E che non si presta più così attenzione come lo si faceva in precedenza.

Nelle ultime settimane si erano registrati tredici casi di Epatite A al San Jacopo. Questa epidemia sembra però rientrare, in quanto non si sono verificati altri ricoveri. Ma il picco di casi comunque ha richiamato un problema molto più vasto. Quello delle malattie sessualmente trasmissibili. Si parla di sifilide, clamidia, uretriti e condilomatosi. Ma anche di HIV e di epatite A e C.

Le parole di Francesco Cipriani

Francesco Cipriani, responsabile del Servizio Epidemiologia dell’Asl Toscana Centro, ha lanciato questo allarme sulle malattie sessualmente trasmissibili. E in una intervista rilasciata a “La Nazione” se l’è presa in particolar modo con i giovani con un’età compresa tra i quattordici e i trent’anni, rei di non usare la protezione che rende il sesso sicuro. Non usare il preservativo, secondo Cipriani, significa avere delle diagnosi tardive e un contagio più esteso.

Il medico, inoltre, sottolinea come questo problema possa incidere su un altro ancora più preoccupante. Ovvero quello dell’infertilità. La clamidia, ad esempio, che colpisce le donne con maggiore frequenza, può non dare segnali e dunque può anche non essere notata fino a quando non si arriva ad una diagnosi di infertilità, causata proprio da questa infezione.

Secondo il parere di Cipriani, stanno riemergendo anche altre malattie. Come ad esempio la sifilide, che è curabile tramite una terapia antibiotica. Poi ci sono anche le uretriti, l’herpes genitale e l’Hpv.

Una battuta anche sui casi capitati a Pistoia: “Anche in questo caso, i comportamenti sessuali non protetti, specie quelli tra maschi omosessuali, potrebbero aver portato ad un abbassamento della guardia, ma non abbiamo un osservatorio su questo campo”.

Uno dei problemi riguarda anche il fatto che in questo momento l’Asl destina alla prevenzione sempre meno risorse economiche e umane. Questo perchè i tagli alla sanità hanno riguardato diversi campi, in primis proprio quello delle prevenzione.

Quanto posso emergere i flussi migratori sull’emergere di queste malattie? Cipriani risponde così: “Pochissimo. Ricordiamo che gli immigrati sono più sani di noi e che, quando arrivano nel nostro Paese, hanno già subito la selezione naturale che le difficili condizioni di viaggio impongono”.