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Martina Scialdone: la dinamica del femminicidio

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Martina Scialdone: la dinamica del femminicidio

La tragica dimanica dell’omicidio di Martina Scialdone, l’ennesimo femminicidio, stavolta avvenuto la sera dello scorso venerdì 13 gennaio, in via Amelia all’Appio Tuscolano, uccisa a colpi di pistola dal Costantino Bonaiuti, l’ex compagno della vittima.

Martina Scialdone: la dinamica del femminicidio

Era sera tarda quando venerdì 13 gennaio Martina Scialdone si trovava al bar con Costantino Bonaiuti, l’ex compagno. Lo raggiunse suo fratello, chiamato da lei per farla venire a prendere al Brado.

Nella chiamata sentì il compagno di Martina Scialdone dire che lo stava cornificando. Durante il tragitto per raggiungerla lo chiamò più volte, dicendogli anche che aveva cambiato idea e che sarebbe tornata a casa da sola.

Al locale li trovò a litigare. L’ex compagno l’afferrò per un braccio, e nel tentativo di dividerli Costantino Bonaiuti tirò fuori la pistola e sparò a Martina Scialdone. A soccorrerla, insieme a clienti e passanti, anche un uomo senza fissa dimora di 47 anni.

La fuga del killer di Martina Scialdone

Dopo aver sparato a Martina Scialdone, Costantino Bonaiuti tentò la fuga, ma in breve tempo venne rintracciato dalle forze dell’ordine.

S’era rifugiato a casa sua, non appena compiuto il delitto. A lei aveva raccontato di essere uscito per “incontrare un’amica di famiglia” e di averle sparato con un “colpo partito per sbaglio”.

Il killer di Martina Scialdone aveva un porto d’armi

Costantino Bonaiuti, killer di Martina Scialdone, era titolare di un porto d’armi, per esclusivo uso sportivo. Stando a quanto riportato dall’avvocato difensore, lui era titolare di un porto d’arminonostante gli fosse stata diagnosticata una forte depressione“, come poi sottolineato anche dall’avvocato difensore.

Alla depressione si aggiunge anche la diagnosi di un tumore, per il quale aveva preferito continuare a lavorare in smartworking. Sempre il legale di Bonaiuti racconta che Costantino non avesse avuto intenzione di uccidere Martina Scialdone.

“Non voleva sparare a Martina, voleva uccidersi ma per errore ha colpito lei”.