Chiara Nava Argomenti trattati
Matteo Vanzan è morto a 22 anni a Nassiriya, nel 2004. Alla famiglia del militare è stata negata la liquidazione.
Matteo Vanzan, negata la liquidazione alla famiglia: morto a Nassiriya
Matteo Vanzan, primo caporal maggiore dell’Esercito Italiano, è morto il 17 maggio 2004 a soli 22 anni, durante un combattimento a Nassiriya, in Iraq, nell’ambito dell’operazione Antica Babilonia. Sono passati 17 anni e la famiglia del militare ha ricevuto un’altra brutta notizia. Lo Stato ha deciso di negare loro l’erogazione della liquidazione, perché Vanzan era “volontario in ferma breve“. “Matteo aveva svolto la leva obbligatoria nel corpo dei vigili del fuoco. Successivamente si era arruolato nell’Esercito, nel Reggimento dei Lagunari Serenissima, dove aveva maturato la decisione di essere volontariamente inviato a Nassiriya. Nel corso di uno scontro con dei miliziani ribelli, una granata di mortaio gli aveva reciso gravemente un’arteria femorale e dopo un disperato intervento chirurgico, il giovane Caporale spirava a causa delle gravi ferite riportate” ha raccontato il sito Vittime del Dovere.
Matteo Vanzan, negata la liquidazione alla famiglia: la decisione dello Stato
Il Gazzettino ha ricordato che dopo la morte di Matteo Vanzan, il Capo dello Stato Ciampi aveva conferito alla sua memoria la Croce d’onore riservata alle vittime degli attentati di terrorismo o degli atti ostili impegnati in operazioni militari e civili all’estero. Dopo 17 anni, Lucia ed Enzo, genitori di Matteo, hanno deciso di chiedere all’Inps l’erogazione del Trattamento di fine servizio, l’equivalente del Tfr per i dipendenti pubblici statali. La famiglia ha dovuto accettare il rigetto dell’Istituto di Previdenza, che è convinto che “il militare, volontario in ferma breve all’epoca del decesso, non possa essere considerato titolare di un rapporto di impiego e non abbia perciò titolo all’erogazione del Tfs“.
Matteo Vanzan, negata la liquidazione alla famiglia: i genitori si sono rivolti al Tribunale
La famiglia Vanzan ha deciso di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale, per chiedere la condanna dell’ente previdenziale al pagamento dell’emolumento, in base alla legge del 2004. I giudici hanno, però, rilevato che “il ricorso potrebbe risultare inammissibile per difetto di giurisdizione“, visto che sarebbe di competenza del Tribunale ordinario.
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