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Meloni sulla soglia per i pagamenti con il Pos: "Può essere abbassata"

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Le critiche sulle nuove indicazioni per contanti e soglie minime per i pagamenti Pos hanno colpito Giorgia Meloni, che sembra pronta a ritrattare.

La neo-premier Giorgia Meloni ha frenato sull’innalzamento a 60 euro dell’importo degli acquisti che possono essere effettuati senza Pos, definendola una “cifra indicativa”.

La nuova manovra economica del governo Meloni

Nell’ultimo testo della manovra il governo ha alzato fino a 60 euro la soglia per i pagamenti con il Pos: al di sotto di questo limite non ci sarebbe alcun obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti elettronici. Nella versione precedente della legge di bilancio, questo tetto era stato fissato a 30 euro.

Tuttavia, già lo scorso 30 giugno il governo Draghi, per rispondere alle indicazioni di Bruxelles, era intervenuto sulla materia, introducendo una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata, in caso di rifiuto di accettare pagamenti elettronici di qualsiasi importo.

All’epoca si era parlato semplicemente di una misura in linea con il Pnrr, ora però la premier Giorgia Meloni apre a possibili modifiche nel testo della manovra.

La critica della Corte dei Conti

Le critiche alla proposta dell’Esecutivo non sono tardate ad arrivare, tanto da essere stata bocciata dalla Corte dei Conti. Lo stesso presidente, Enrico Flaccardo, ha così commentato la vicenda:

«L’innalzamento del tetto dei pagamenti e, in particolare, la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possano risultare non coerenti con l’obiettivo di contrasto all’evasione fiscale previsto nel PNRR».

La risposta di Giorgia Meloni

Il malcontento è arrivato in breve tempo direttamente alla Meloni, che ora sembrerebbe voler ritrattare sulla soglia, mentre resta inflessibile sul tetto massimo di 5mila euro per quanto riguarda i contanti:

«Il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare il pagamento elettronico per piccoli importi. La soglia dei 60 euro è indicativa può essere anche più bassa, c’è un’interlocuzione in corso con l’Ue e vediamo come andrà a finire. […] L’anno in cui c’è stato meno evasione fiscale è stato il 2010 e il tetto al contante era 5mila euro. Più fai salire il tetto al contante meno favorisci l’evasione».