Michela Murgia è tornata ancora una volta a parlare di come sta vivendo la sua malattia. La scrittrice ha fatto sapere di sentirsi bene nonostante la sua situazione clinica complessa. Il suo racconto è arrivato alla vigilia del suo viaggio in Francia, un’esperienza che – ha dichiarato la scrittrice – sarà personale. Ad accompagnare le parole della scrittrice, lo scorcio di un giardino dall’atmosfera impressionista: “Al rientro ad aspettarmi ci sarà la luce di questo giardino, una felicità meno francese, ma assai più mia”, ha concluso.
Michela Murgia, la scrittrice si racconta sui social: “Costruisco ricordi insieme alla mia famiglia”
Il lungo post di Michela Murgia è arrivato a pochi giorni di distanza dall’incontro con il sommo Pontefice, Papa Francesco. La scrittrice nel porgergli una copia del giornale Vanity Fair al quale aveva rilasciato un lunga intervista aveva raccontato: “Durante il suo discorso, bellissimo, Papa Francesco ha fatto una distinzione tra la bellezza estetica, che ha chiamato “cosmetica”, un trucco nel senso dell’inganno, e la bellezza che produce armonia. Quando gli ho dato il giornale gli ho detto: “Santità, le lascio questo: parla di famiglie e di armonia in tanti tipi di famiglie”.
“Scelgo con cura in cosa stancarmi”
Non ultimo la scrittrice ha portato all’attenzione l’importanza delle piccole cose, il trascorrere del tempo con la famiglia o ancora la scelta dei momenti e delle esperienze da condividere:
“Sto bene. È un’affermazione che stride con la mia situazione clinica e anche con qualche sbalzo di salute più problematico nei giorni scorsi, ma dal punto di vista soggettivo è la verità: sto bene. Mi affatico facilmente, ma scelgo con cura in cosa stancarmi. Non posso avere contatti ravvicinati con tutte le persone che me lo chiedono, ma leggo i messaggi e li condivido con chi amo, per sorridere insieme. Provo rabbia e senso di impotenza ogni volta che leggo una notizia, ma mi rifiuto di obbedire a questi sentimenti e così scrivo meno post d’impulso e più testi articolati che spero di pubblicare, cercando di trovare parole nuove per ricostruire il futuro che verrà (perché non può piovere fascismo per sempre)”.
Ha infine concluso:
“Soprattutto cerco di preservare esperienze condivise con la mia famiglia, costruire ricordi insieme, avere sempre presente che ogni lotta ha come orizzonte una maggiore felicità e questo ci autorizza da subito a prendere a piene mani tutta la felicità che c’è già”.