Sta facendo grandi progressi Calik, il cucciolo di pastore maremmano che a soli pochi mesi di vita è stato chiuso in un sacco e gettato da un ponte il 10 giugno scorso. Recuperato da un pescatore, è stato curato presso l’Ospedale didattico veterinario dell’Università di Sassari. Aveva le zampe fratturate e paralizzate. Si temeva per la sua sopravvivenza. Ora invece Calik ha ricominciato a camminare.
Calik sta meglio
Finalmente un sospiro di sollievo. Ci vorrà ancora del tempo prima che possa riprendersi completamente, ma almeno non è più in pericolo di vita. A dare la notizia sono stati i medici dell’ospedale didattico veterinario dell’Università di Sassari. E stata Maria Lucia Manunta, direttrice generale, ad aver spiegato quali sono stati i miglioramenti del cucciolo. “Lo abbiamo operato, stabilizzando una brutta frattura. Ora sta facendo progressi. Riesce a fare piccoli passi con le zampe posteriori. Prima dell’intervento chirurgico erano completamente paralizzate“.
Il cucciolo è stato operato grazie ad una convenzione attivata tra l’ospedale e l’Ats-Asl della città sarda. Così a Calik è stato garantito un servizio di pronto soccorso attivo 24 ore su 24, valido per tutti i cani randagi. Il giovane pastore maremmano ha dovuto subire un intervento maxillofacciale, inevitabile dopo il trauma e le lesione al globo oculare. Dovrà rimanere ricoverato per circa 20 giorni, durante i quali resterà a riposo e continuerà la cura a base di antibiotici e antidolorifici, come su prescrizione veterinaria. Eppure sta facendo passi da gigante ed è gioioso tra le coccole di medici e tecnici.
La storia di Calik
Il 10 giugno 2018 Calik era stato gettato da un ponte in provincia di Alghero. E’ stato ritrovato e tratto in salvo da un pescatore. Il cucciolo si trovava rannicchiato in uno stagno e avvolto in un sacco. “Era molto spaventato quando è arrivato. Per prima cosa abbiamo dovuto conquistare la sua fiducia“, ha raccontato la direttrice del reparto.
E’ possibile che il cane avesse subito ripetutamente violenze di vario genere. Il maltrattamento a danno degli animali è un reato ed è punito con un massimo di 18 mesi di reclusione, unitamente a una multa fino a 30 mila euro di multa.
Ci sono animali che sono vittime della crudeltà umana. Costretto a subire violenze che mettono a rischio la loro vita, Calik, un bianco maremmano sardo di circa quattro anni, è sopravvissuto a un gesto che ha fortemente messo a repentaglio la sua sopravvivenza. È stato prima picchiato con un bastone (i suoi denti erano quasi del tutto spezzati), poi rinchiuso in un sacco usato normalmente per contenere il mangime degli animali. Infine, è stato lanciato nel vuoto da un ponte alto sei metri, lungo la strada SS291dir che collega Alghero a Fertilia.