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Muore Fabrizio Frizzi, di cosa era malato il conduttore

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La morte di Fabrizio Frizzi, 60 anni, è stata determinata da un'emorragia cerebrale, causata dalla rottura di un vaso sanguigno.

La straziante scomparsa del conduttore Fabrizio Frizzi ha sconvolto il mondo dello spettacolo e gli spettatori della tv italiana. Il presentatore tv si è spento al Sant’Andrea a causa di un’emorragia cerebrale.

La malattia di Fabrizio Frizzi

La dura lotta che Fabrizio Frizzi aveva intrapreso per restare in vita era iniziata il 23 ottobre 2017. Durante una puntata de “L’Eredità” (di cui Frizzi era conduttore), il presentatore era stato colpito da un malore dovuto a un problema cardiovascolare (o cardiocircolatorio) che l’aveva costretto a ritirarsi temporaneamente dalla televisione.

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Le cause di un’ischemia (che si verifica quando manca totalmente l’afflusso di sangue a un organo) possono essere molteplici, con l’inadeguatezza del flusso sanguigno che può dipendere da tachicardia, ipotensione, aterosclerosi, embolia gassosa e non, briglie aderenziali. Tra i sintomi che precedono un’ischemia ci sono: difficoltà nella comprensione e nell’articolazione verbale, scarsa sensibilità di un arto, calo esponenziale della vista, violentissimi mal di testa, vertigini e perdita del senso d’equilibrio.

In seguito all’ischemia, Fabrizio Frizzi aveva seguito un percorso di riabilitazione neurocognitiva, conosciuta anche come Metodo Perfetti o esercizio terapeutico-conoscitivo. La terapia mira a un recupero delle facoltà cognitive, del movimento e del linguaggio. Ringraziando i medici che lo avevano curato, il presentatore tv aveva annunciato la gravità del malore preannunciatore della tragica scomparsa, avvenuta all’età di 60 anni.

Emorragia cerebrale

La morte di Frizzi è stata causata da un’emorragia cerebrale, che si verifica quando il sangue si riversa nei tessuti che costituiscono il cervello. L’emorragia viene provocata dalla rottura di un vaso sanguigno cerebrale, di solito un’arteria, in seguito a traumi fisici o per via di malattie particolari, come malformazioni congenite che indeboliscono i vasi sanguigni. L’emorragia cerebrale può essere determinata anche da problemi di coagulazione del sangue, ipertensione, uso di farmaci anticoagulanti.

I sintomi di un’emorragia cerebrale possono essere molteplici: mal di testa seguito da nausea e vomito, ma anche dolore, confusione mentale, afasia (difficoltà nel parlare), incoscienza e coma, a seconda della zona interessata. La fuoriuscita di sangue può causare ematomi in grado di comprimere una parte del cervello. Quando ciò accade, le conseguenze dipendono dalla reazione e dalla velocità dell’intervento dei medici. In alcuni casi si può verificare la paralisi del lato opposto a quello in cui si è verificata la rottura del vaso, oppure problemi del linguaggio, alterazioni della memoria, coma e, nel caso di Fabrizio Frizzi, morte.

Non è da escludere, anche se non vi sono conferme a riguardo, che Frizzi stesse combattendo contro un tumore o contro un’altra grave patologia. Lui stesso ha infatti raccontato, in una delle ultime interviste rilasciate, nel mese di febbraio, di seguire scrupolosamente le cure e di fare affidamento sulla ricerca medica, non essendo ancora guarito completamente. Le recenti dichiarazioni ‘shock’ di Magalli e Giletti lasciano intendere che il problema fosse davvero serio; l’ischemia potrebbe essere stata dunque una prima conseguenza, seguita pochi mesi dopo dalla tristemente fatale emorragia cerebrale. Ricordiamo infatti che tra le possibili cause dell’emorragia, possono esserci, oltre alla trasformazione di un’ischemia, tumori cerebrali, l’ipertensione arteriosa, ma anche malformazioni vascolari, complicanze nell’uso di farmaci anticoagulanti o ancora ematomi preesistenti.