Valentina Mericio Un altro cittadino italiano è morto dopo aver richiesto il suicidio assistito in Svizzera. Romano si è spento così all’età di 82 anni, dopo aver sofferto di parkinsonismo atipico. Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio l’attivista Marco Cappato.
A seguito di ciò quest’ultimo si autodenuncerà a Milano. Questo significa che il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni rischierà ancora una volta 12 anni di carcere: “È indegno per un Paese civile continuare a tollerare l’esilio della morte in clandestinità”.
Morto 82enne con suicido assistito. La figlia: “Mio papà ha confermato la sua scelta di morire”
La notizia della morte dell’uomo è stata data dalla figlia che in un video ha spiegato: “Mio papà ha appena confermato la scelta di morire. Io sono arrivata dalla California per essere qui con lui in questi giorni. In California, la scelta che ha fatto mio papà è legale e, nel caso di una malattia come la sua, avrebbe potuto scegliere di morire in casa, circondato dai suoi cari e dalla sua famiglia”.
La lotta contro la malattia
Romano era originario della Toscana, ma risiedeva a Peschiera Borromeo. Dal 2020 soffriva di parkinsonismo atipico, ma nonostante non vivesse sorretto da trattamenti di sostegno vitale, la malattia lo aveva tenuto a letto dove provava “forti dolori muscolari, in una condizione irreversibile che gli impediva di leggere, scrivere e fare qualsiasi cosa in autonomia”. L’associazione Luca Coscioni aveva infine spiegato che Romano si era appellato a Marco Cappato dopo aver maturato la scelta di mettere fine alla propria vita.
