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Crotone, neonato morto per cesareo negato: indagati i medici

Per tre giorni la madre aveva chiesto di ricorrere al cesareo, ma i medici avevano atteso invano che andasse a buon fine un parto naturale

Per tre giorni la madre aveva chiesto di ricorrere al cesareo, ma i medici avevano atteso invano che andasse a buon fine un parto naturale

Un neonato è morto lo scorso 27 luglio all’ospedale San Giovanni di Crotone. La madre per tre giorni aveva chiesto di ricorrere ad un parto cesareo, ma i medici avevano atteso invano che andasse a buon fine un parto naturale.

Ieri, 3 agosto, si svolti i funerali del bimbo, che i genitori avevano deciso di chiamare Romano. Le esequie, alle quali i genitori non hanno partecipato perché ancora sconvolti dalla vicenda si sono tenute a Petilia Policastro, un piccolo comune in provincia di Crotone.

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Il giorno del parto

Il 24 luglio Silvano Scalise e la compagna Rosa Milano, di 34 e 31 anni, sono partiti alla volta dell’ospedale di Crotone colmi di fiducia e gioia. La donna aveva prenotato per quella mattina il ricovero per partorire il suo terzo figlio, dopo una gravidanza serena e prima di complicazioni; il travaglio, pensava la coppia pronta ad accogliere il piccolo Romano, sarebbe potuto iniziare da lì a poco. Non potevano immaginare che si sarebbe consumata una tragedia dopo alcuni giorni.

Gli indagati

Sono quindici, tra medici e infermieri del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, gli iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

A coordinare le indagini è il pubblico ministero Pasquale Festa, che nei giorni scorsi ha disposto l’autopsia sul corso del piccolo. I risultati dell’esame saranno noti non prima di 90 giorni.

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