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"Non c'erano prove ma solo indizi sull'assassinio di Serena"

Serena Mollicone

La Corte di Assise a Cassino non ha trovato colpevoli per il delitto di Arce perché "non c'erano prove ma solo indizi sull'assassinio di Serena"

“Non c’erano prove ma solo indizi sull’assassinio di Serena”: lo scrivono i giudici che hanno depositato le motivazioni con cui hanno assolto la famiglia Mottola e gli altri imputati nella Corte di Asssise per l’omicidio della 18enne studentessa di Arce, in provincia di Frosinone, avvenuto nel 2001. 

“Solo indizi sull’assassinio di Serena 

Gli “esiti dibattimentali non offrono indizi gravi, precisi e concordanti sulla base dei quali possa ritenersi provata, oltre ogni ragionevole dubbio la commissione in concorso da parte degli imputati della condotta omicidiaria contestata”. E ancora, secondo i giudici: “Come già ampiamente esaminato, numerosi elementi indiziari, costituenti dei tasselli fondamentali dell’impianto accusatorio del Pm, non sono risultati sorretti da sufficiente e convincente compendio probatorio“. I giudici della corte d’Assise di Cassino lo hanno scritto nelle motivazioni con le quali hanno assolto le cinque persone accusate dell’omicidio di Serena Mollicone

La “prova smontata” della porta della caserma

A parere delle toghe “non sono stati provati molti degli asseriti depistaggi che secondo l’accusa il maresciallo Mottola avrebbe compiuto in sede di prime indagini”.  E ancora: “Si ritengono in particolare convincenti le critiche formulate dai consulenti medico legali delle difese (il criminologo Carmelo Lavorino. ndr) i quali, valorizzando la prima consulenza tecnica della dott.ssa Conticelli, hanno sostenuto l’incompatibilità tra il quadro lesivo presentato da Serena e l’impatto contro una superficie piatta e ampia (come una porta, appunto)”.