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Open Arms denuncia Libia: "Donna e bambino lasciati morire"

Open Arms

Libia denunciata dalla Ong Open Arms per aver lasciato morire in mare una donna e un bambino migranti.

La denuncia della Ong Proactiva Open Arms affermerebbe che la Libia avrebbe lasciato morire in mare una donna e un bambino. I due migranti erano a bordo di un gommone con altre 156 persone tutte in grande difficoltà.

La denuncia

La accusa da parte di Open Arms è arrivata con la pubblicazione di una foto sul profilo twitter. La foto mostra i corpi del bambino e della donna in acqua, senza vita tra i resti di una barca. Pesante il commento che Oscar Camps, il fondatore della Ong, ha lasciato alla fotografia: “La Guardia Costiera libica ha detto di aver intercettato una barca con 158 persone fornendo assistenza medica e umanitaria. Non hanno detto però che hanno lasciato due donne e un bambino a bordo e hanno affondato la nave perché non volevano salire sulle motovedette”.

L’omissione di soccorso

La Ong Open Arms sarebbe arrivata sul luogo in cui il gommone è affondato dopo che la guardia costiera della Libia aveva già attuato le sue manovre di soccorso. Il nocciolo della questione è che la Ong ha trovato ancora in acqua i corpi di tre persone. Due sono il bambino e la donna ritratti nella foto, per i quali non c’è stato nulla da fare perché erano già morti, e una è una donna salvata dall’organizzazione Open Arms. Secondo Oscar Camps i due migranti sarebbero morti poche ore prima che la sua nave arrivasse nella zona. La denuncia è dunque quella di omissione di soccorso da parte dei libici che avrebbero causato la morte della donna e del bambino, i quali altrimenti si sarebbero potuti salvare.

Il tweet

A bordo della nave di Open Arms c’era anche Erasmo Palazzotto, deputato di Liberi e Uguali. Il politico con un tweet ha attaccato Matteo Salvini per la sua politica fortemente anti-migranti e le sue ultime decisioni che comportano la chiusura dei porti italiani. Palazzotto ha voluto evidenziare la differenza delle operazioni portate avanti dagli “amici” del ministro degli Interni e quelle di Open Arms. I primi infatti “hanno ucciso una donna ed un bambino”, i volontari della Ong hanno “salvato l’unica superstite”.

Open Arms migranti morti

Anche Open Arms si è schierata contro Salvini, affermando che ogni morte è la conseguenza diretta della sua politica. Ma il ministro si difende affermando che non ha mai voluto lasciare un essere umano in mare. Sul proprio profilo Facebook Salvini ha scritto: “Il mio obiettivo è salvare tutti, soccorrere tutti, curare tutti, nutrire tutti ma anche evitare che tutti arrivino in Italia”. Sembra dunque intenzionato a tener duro e lo fa lanciando gli hashtag #portichiusi e #cuoriaperti. Salvini crede infatti che ridurre le partenze dei migranti significhi anche ridurre il numero delle loro morti.