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Pagamenti con pos e carta di credito: nuove sanzione per chi non li accetta da giugno

pagamenti elettronici

Dal prossimo giugno verranno irrigidite le sanzioni nei confronti degli esercenti che rifiutano pagamenti tramite pos e carta di credito.

Per combattere l’evasione fiscale a partire dal prossimo giugno verranno irrigidite le sanzioni nei confronti degli esercenti che rifiutano pagamenti tramite pos e carta di credito.

Il nuovo decreto fiscale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge per rafforzare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Di tutti gli articoli che compongono il testo, sono presenti anche alcune misure specifiche che mirano a combattere l’evasione fiscale.

Ad esempio, è rimasto l’anticipo delle sanzioni per chi non usa il Pos e un portale per il contrasto al lavoro sommerso. È stata invece depotenziata la norma che inizialmente prevedeva l’estensione della fattura elettronica a tutte le partite Iva soggette alla flat tax (fino a 65mila euro di ricavi).

Pagamenti con il pos e lavoro in nero

Per quanto riguarda i pagamenti digitali, l’articolo 15 della bozza dispone al 30 giugno 2022 l’entrata in vigore della doppia sanzione: 30 euro più il 4% del valore della transazione a carico di chi non accetta i pagamenti con bancomat e carta di credito.

Nasce poi il «Portale nazionale del sommerso», che «sostituisce e integra le banche dati esistenti attraverso le quali l’ispettorato del lavoro, l’Inps e l’Inail condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi». L’obiettivo è di ridurre l’area del lavoro nero e aumentare il recupero dei contributi evasi.

Il rinnovamento della PA e la nascita di 3-I Spa

Una parte consistente del decreto è dedicata a interventi nell’ambito della pubblica amministrazione. L’obiettivo è potenziare e modernizzare l’attività degli uffici pubblici, inserendo e formando nuovo personale. Lo stesso ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha ribadito che l’obiettivo del governo «è riportare il numero di dipendenti pubblici, tra cinque anni, a quota 4 milioni, contro i 3,2 milioni attuali, e abbassare di 5-6 anni l’età media, ora sopra i 50».

Infine, nasce 3-I Spa, una nuova società per lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali delle pubbliche amministrazioni centrali. Un altro tassello che si unisce al pacchetto complessivo di misure che dovranno coadiuvare e accelerare l’iter del Piano nazionale di ripresa e resilienza.