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Perché il Codacons ha chiesto a Lercio di modificare un articolo?

Papa Francesco da Fabio Fazio

Perché il Codacons ha chiesto a Lercio di modificare un articolo? Perché il pezzo della testata satirica gli attribuiva giudizi sul pontefice non veri

Perché il Codacons ha chiesto a Lercio di modificare un articolo? Semplicemente perché al Codacons è sfuggito che Lercio non scrive cose vere, ma iperboli ironiche senza alcun fondamento di verità. Quindi in buona sostanza il Codacons, per bocca del presidente Carlo Rienzi, ha chiesto a Lercio di modificare una cosa che si dava per scontata che non fosse vera, perché giocava sul paradosso di alcune parole mai attribuite al pontefice dal Codacons in senso negativo, che di quella boutade era solo spalla concettuale

Il Codacons ha chiesto a Lercio di modificare un articolo, cosa è successo

Insomma, un piccolo cortocircuito a cui ha messo subito rimedio Lercio con un post Facebook: “Il Codacons ci invita formalmente a smentire l’esistenza del loro comunicato ufficiale citato nell’articolo, cosa che facciamo subito: il comunicato è falso. Ne approfittiamo anche per rivelare che pure tutte le news che abbiamo pubblicato finora sono false. Scusateci”. Che Lercio sia sinonimo di parodia dovrebbe essere risaputo, ma evidentemente quel che teme Rienzi è che qualcuno, fra i (non pochi) grulli della rete, possa cadere nel tranello della veridicità e credere che il Codacons abbia fatto una vera reprimenda al Papa. Non c’è da stupirsi, in passato è accaduto con iperboli anche più clamorose

Il passaggio che aveva fatto infuriare il Codacons, con il Papa che aveva detto “Cristo, Dio”

Si, ma quale era stato il passaggio che aveva fatto inalberare Rienzi? In pratica il (falso) Codacons avrebbe criticato il Papa da Fazio perché “ha detto ‘Dio, Cristo’ in prima serata. La televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, non dovrebbe accettare spettacoli di questo genere”. E quindi: “Durante il programma condotto da Fabio Fazio, è stato nominato Dio più e più volte, in diversi contesti”, si legge in un comunicato stampa (falso – ndr) diramato oggi dall’associazione dei consumatori”.

Immagini “da sottoporre alla magistratura per offesa al sentimento cattolico”

Perciò “abbiamo deciso di sottoporre le immagini all’attenzione della magistratura, affinché verifichi se l’intervista possa configurare una offesa al sentimento cattolico e ai simboli della cristianità, considerato che c’è stata anche una vistosissima esposizione del crocifisso”.