> > Minacce di morte a Matteo Salvini: "Ti paghiamo noi la bara"

Minacce di morte a Matteo Salvini: "Ti paghiamo noi la bara"

Minacce di morte a Matteo Salvini: "Ti paghiamo noi la bara"

Matteo Salvini si difende su Twitter dalle minacce di morte scritte su uno striscione in Trentino. Salvini: "Vigliacchi, sorrido e vado avanti".

“La bara te la paghiamo noi”. Il leader della Lega, Matteo Salvini ha condiviso sul suo profilo Twitter una foto che ritrae uno striscione che lo minaccia di morte. Il monito è stato trovato in Trentino, a 2 soli giorni alle elezioni provinciali in Trentino e Alto Adige. Il Ministro dell’Interno riferisce di non volersi tirare indietro, anzi, “Sorrido e vado avanti, convinto che la risposta gliela daranno i trentini tra pochi giorni, non sui muri ma nelle urne”.

Salvini si difende sui social

Salvini replica a suon di tweet. Da potenziale guru del connubio tra social e politica, il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri ha portato la polemica sul piano a lui congeniale: quello digitale. “Anche in Trentino non mancano i soliti vigliacchi…“, scrive Matteo Salvini nel suo post. Poche righe corredate da una foto e la polemica si scatena. “Tranquillo Matteo tra cento anni, quando non ci sarai più per raggiunti limiti di età… i nostri figli ti faranno un monumento… sono dei mentecatti nulla facenti… fregatene“, gli scrive un sostenitore del leghista su Twitter, “Come sono buoni i democratici”, riflette un altro. C’è poi chi rincara la dose, a sostegno di chi ha scritto lo striscione: “Condivido la tua scelta di preferire l’urna alla bara. Con la cremazione i tuoi cari ti potranno tenere sulla tv o nel mobile in salotto”.

Le elezioni provinciali in Trentino

Intanto, l’atmosfera politica non fa che scaldarsi. Secondo La Repubblica, il 21 ottobre 2018 sono attesi circa 800 mila cittadini ai seggi per votare i nuovi consigli di Trento e Bolzano, 35 consiglieri per ciascuno. I 70 eletti in totale costituiranno il nuovo parlamento regionale, che si riunirà per eleggere il Presidente della Regione. Quest’ultimo per la prima metà della legislatura sarà di lingua italiana, per la seconda metà, invece, di lingua tedesca, così da rappresentare pienamente l’elettorato.