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Csm, Boschi difende Lotti: "Più attacchi dal Pd che dagli avversari"

Boschi difende Lotti

Il Pd si spacca sul caos Csm e sulla nuova segreteria scelta da Zingaretti. Calenda: "Conflitti inutili, ogni giorno il Paese va verso il baratro".

La bufera che ha investito il Consiglio superiore della magistratura ha travolto anche il Partito democratico, a causa del ruolo che Luca Lotti sembra aver ricoperto nel “mercato delle toghe”. La questione, ora, riguarda l’atteggiamento da tenere nei confronti del diretto interessato. A sostegno dell’ex ministro del governo Renzi si è schierata Maria Elena Boschi, informa l’Ansa. Lo ha fatto in occasione della convention dell’area Giachetti ad Assisi, dove ha accusato il partito di essere il primo carnefice di un suo stesso membro: “Sono arrivati più attacchi a Lotti dall’interno del Pd che dagli avversari politici. Autosospendendosi ha fatto una scelta che non era scontata e dovuta, di grande generosità verso la comunità del Pd. Va quindi rispettato. In questa comunità, vista anche la disponibilità di Lotti, [spero] che ci si possa parlare guardandosi negli occhi, e non con interviste che sparano addosso ai compagni del proprio partito”.

Giachetti: “A Lotti richiesta gravissima”

In difesa dell’ex ministro dem è intervenuto anche Roberto Giachetti: “Zanda chiede a Lotti di fare un passo indietro rispetto al partito. Ma Lotti è un parlamentare, non un ministro. Dirgli di uscire provvisoriamente dal partito è una richiesta di una gravità enorme“. Giachetti ha ricordato il caso di Catiuscia Marini in Umbria e di Oliverio in Calabria. Per quest’ultimo, “avete sentito una richiesta di dimissioni? No. Non potremmo usare lo stesso criterio? Se no che criterio è? Di genere, congressuale, cosa? Sembra che nel campo della politica quel che ha fatto Lotti non abbia paragoni, ma quando D’Alema ha fatto i comitati per il no al referendum nessuno gli ha chiesto di sospendersi dal Pd. E quando Emiliano ha sput*****o questo partito e ha fatto lo schifo?”.

Lo scontro sulla segreteria

Acque agitate tra i dem anche per quanto riguarda la scelta della nuova segreteria. Secondo Ettore Rosato, capogruppo alla Camera, la decisione di Zingaretti è “legittima, a immagine del partito che vuole”. Ma, aggiunge, sono lontani i tempi di Matteo Renzi: “Se partiamo dal principio che la politica richiede leadership, io dico che di leadership in giro se ne vedono tante, ma di quelle che muovono il Paese ne ho vista una”. Oggi il Pd deve fare i conti con avversari che “hanno superato il 48%, quindi prendiamo atto che c’è un problema e che la politica non è solo testimonianza. Ci siamo messi tutti insieme – D’Alema, Bersani, Casini, Calenda, Pisapia, Prodi, Lorenzin e Letta – e dopo un anno di opposizione abbiamo perso 3 punti e mezzo”.

Calenda: “Conflitti inutili”

“Sulla segreteria del Pd leggo di nuovo commenti che sembrano scritti da avversari politici”, lamenta Carlo Calenda su Twitter. “Se una componente si sente esclusa potremmo valutare un governo ombra per marcare a uomo i ministri. Persone come Renzi, Giachetti, Moroni, Minniti, Nannicini potrebbero farne parte. Che ne dite?”. A chi attacca il nuovo segretario ricorda che “Zingaretti è stato votato alle primarie, non le ho inventate io, ma bisogna rispettarle. Insisto, non possiamo aprire una nuova stagione di inutili conflitti mentre ogni giorno il Paese fa un passo verso il baratro. Fermiamoci, rimettiamo mano alla segreteria, costruiamo un governo ombra largo anche oltre Pd, lavoriamo alla coalizione e al programma”.