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Parlamento, Conte sui cambi di schieramento: "Vanno resi più difficili"

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Al centro della discussione i cambi di schieramento in Parlamento. Conte: "Li renderei più difficili"

L’articolo 67 della Costituzione stabilisce che “ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato” mentre il successivo aggiunge: “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni“. Venerdì, a Bruxelles, però, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lanciato una sua proposta in relazioni ai cambi di schieramento in Parlamento, complice anche le ultime polemiche interne al Movimento 5 Stelle.

Parlamento: la proposta di Conte

Io sarei per rendere più difficili questi passaggi parlamentari dall’uno all’altro gruppo. Preferirei che fossero resi più difficili – ha detto Conte – sulla base dei regolamenti parlamentari ma senza compromettere il principio della libertà del singolo“. Sembra però che il desiderio di Conte sia difficilmente realizzabile proprio a causa dei regolamenti di Camera e Senato che non prevedono ostacoli per chiunque voglia cambiare gruppo parlamentare.

Il regolamento

Secondo le regole in vigore al Senato, il neo senatore eletto deve comunicare entro tre giorni alla Presidenza a quale gruppo parlamentare vuole aderire: “i senatori che non abbiano dichiarato di voler appartenere ad un Gruppo formano il Gruppo Misto” recita l’articolo 14. Coloro che decidano, in corso d’opera, di cambiare gruppo devono darne nuovamente comunicazione alla Presidenza. Per quanto riguarda i deputati alla Camera, il regolamento prevede che “Entro due giorni dalla prima seduta, i deputati chiariscano al Segretario generale a quale Gruppo appartengono“.