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Ordinanza Regione Campania, cibo a domicilio: si riparte il 27 aprile

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Nuova ordinanza della Regione Campania per quanto riguarda la consegna del cibo a domicilio: orari e regole a partire dal 27 aprile.

Nuova ordinanza della Regione Campania: il governatore De Luca annuncia che dal 27 aprile sarà possibile, per le attività di ristorazione, far ripartire le consegne di cibo a domicilio. Quali sono le regole da dover seguire? Nell’ordinanza si legge come attività di ristorazione quali pizzerie, bar, pasticcerie, gastronomie, sushi e cibo etnico d’asporto, se vorranno operare nel rispetto delle normative anti-coronavirus, pena salate multe e revoca licenza, dovranno seguire la normativa. Il cibo a domicilio potrà essere consegnato in due fasce di orari: la mattina (ore 7-14) per bar e pasticcerie; la sera (ore 16-22) per paninerie/pub, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie. Resta esclusa la consumazione in loco: si può ordinare solo da asporto.

Ordinanza Regione Campania: cibo a domicilio

Inoltre, per la consegna del cibo a domicilio – secondo l’ordinanza della Regione Campania – tutti gli esercenti potranno usufruire della sola modalità di prenotazione telefonica, oppure on line, sempre rispettando tutte le norme igienico-sanitarie relative anche al contenimento della pandemia da coronavirus. Dovrà essere evitato il contatto tra fattorini e clienti, i riders useranno gli zaini termici. Chi consegna ha l’obbligo di mascherina e guanti. In caso di pagamento online il cibo potrà essere lasciato all’esterno del domicilio. Aperte anche cartolerie e negozi di rivendita di carta e cartone ma solo nella fascia oraria 7-14 e con modalità di consegna a domicilio.

Il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si dice soddisfatto: “Si tratta di un primo passo e di un primo segno di rilancio delle attività economiche secondo una linea di responsabilità e di prudenza, che richiede da parte di tutti il rispetto rigoroso delle regole di tutela della propria e dell’altrui incolumità. Il provvedimento è articolato in maniera da diluire la mobilità nel corso della giornata ed evitare assembramenti”.

Le sanzioni

“Sarà fondamentale – spiega ancora De Luca nella nota stampa – rispettare tutti i dispositivi di sicurezza, pena sanzioni severe a carico degli inadempienti. Occorrerà utilizzare i prossimi giorni per sviluppare tutte le operazioni di sanificazione e igienizzazione dei locali, in qualche caso chiusi da molte settimane, per sottoporsi a visite mediche e per preparare tutte le certificazioni necessarie dal punto di vista sanitario”.

Chi non rispetta le regole quali sanzioni riceverà? Nel testo dell’ordinanza si legge: “Il mancato rispetto delle misure di contenimento e prevenzione del rischio di contagio di cui al presente provvedimento comporta, ai sensi dell’art.4 del decreto legge 25 marzo 2020, n.19, l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria (pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000) nonché, per i casi ivi previsti, di quella accessoria (chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni)”.