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Coronavirus, Conte ribadisce: "Prudenza sulle aperture, il rischio è alto"

Coronavirus, bozza allo studio per la fase due

Il premier Conte valuta le nuove aperture e guarda agli altri Paesi: l'esplosione di nuovi focolai è un rischio concreto.

Giuseppe Conte avverte che il rischio riguardo le nuove aperture è alto e c’è la possibilità che si sviluppino nuovi focolai. Di fronte alle critiche ricevute per una fase 2 considerata da molti insufficiente, però, il premier ha assicurato che non poteva fare di più. Nelle sue visite a Lodi, Piacenza e Genova, ribadisce: “Abbiamo fatto il massimo nelle condizioni date. Guardate cosa sta succedendo in altri Paesi – aggiunge, riferendosi in particolare alla Germania, dove i contagi sono in aumento dopo la riapertura -, dove la curva del contagio si rialza. Il rischio di contagio di ritorno o riesplosione dei focolai è molto concreto ed è la ragione che ci spinge ad adottare sì un allentamento delle misure ma con prudenza”.

Conte: “Rischio alto sulle aperture”

Uno scontro quello tra governo e Regioni dovuto al fatto che alcuni governatori hanno tentato di allargare le maglie del Dpcm del premier, mentre l’obbiettivo era procedere insieme e con gradualità e insieme. A breve potrebbe quindi essere convocata una nuova riunione con gli enti locali. Il premier Conte assicura che è stato fatto il possibile, seguendo il documento del comitato scientifico, ma decidendo responsabilmente: il rischio delle aperture è concreto.

“Saranno importantissimi i vari test – ha aggiunto Conte -, sia il tampone sia quelli sierologici. Man mano che diffonderemo questi test e che coinvolgeremo la popolazione, avremo un patrimonio informativo che ci consentirà di muoverci in questa seconda fase con maggior avvedutezza e sicurezza. Prima non possiamo permetterci di avere una situazione fuori controllo“.

Dal 4 maggio saranno 4 milioni e mezzo le persone che torneranno a lavorare, prenderanno i mezzi pubblici, ma anche il mezzo privato può essere un rischio. “Le scuole devono rimanere chiuse – ha proseguito il premier – e non possiamo allentare sulle relazioni sociali“. E infine, di fronte alle critiche replica: “Molti cittadini sono delusi ma io non godo affatto a tenere il Paese ancora limitato. Per adesso dobbiamo ancora procedere così“.

La replica a Renzi

Matteo Renzi ha attaccato il premier Conte accusandolo di aver calpestato la Costituzione con il nuovo Dpcm, ma Conte replica: “Ha detto che il Dpcm è uno scandalo costituzionale? Libertà d’opinione, poi tocca a me decidere“.