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Viminale: "Assistenti civici volontari? Non ci hanno consultati"

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Sugli assistenti civici volontari il Viminale dichiara di non essere stato consultato e apre l'ennesima questione nella maggioranza.

La questione legata agli assistenti civici volontari annunciata dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia, continua ad alimentarsi di polemiche. Questa volta l’attacco però arriva dalla maggioranza stessa, con il Viminale che fa sapere che la decisione sia stata presa senza una previa consultazione del ministero dell’Interno stesso. “Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del Ministero dell’Interno per l’istituzione della figura degli ‘assistenti civici’ in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio”, si apprende da fonti del Viminale.

Le critiche agli assistenti civici volontari

Dalle primissime ore della notifica dell’istituzione della figura degli assistenti civici volontari – che saranno messi in campo con bando della protezione civile per vigilare sulla fase 2 -, le forze politiche, siano esse di opposizione che di maggioranza, aveva mostrato il proprio dissenso. La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, li ha definiti come “una milizia organizzata dal governo” aggiungendo poi: “Cos’è, la versione grillo-piddina dei guardiani della rivoluzione? La deriva autoritaria alla quale stiamo assistendo sta assumendo contorni grotteschi, ma non per questo meno pericolosa di ogni altra deriva liberticida“.

Contrari anche diversi esponenti del Pd, forza interna alla maggioranza, con il deputato Matteo Orfini che su Facebook aveva scritto: “Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli. Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori. Non una schiera di influencer che commentano indignati le foto del giorno”.

Polemiche sono poi arrivate anche da Italia Viva, anch’essa in maggioranza. A parlare è stato il leader Matteo Renzi che ha attaccato direttamente il ministro Boccia: “Un ministro ha annunciato la creazione di un corpo di 60.000 assistenti civici. Boh, solo a me sembra una follia finalizzata ad avere visibilità? Non sarebbe meglio valorizzare di più il Terzo settore e il servizio civile?”.

Tornando invece alle opposizioni, il governatore leghista del Veneto, Luca Zaia, ha detto sul tema: “Per me è una sconfitta dal punto di vista sociale. Pensare di dover mandare qualcuno a controllare perché si indossi la mascherina, che è come un farmaco salvavita, vuol dire che c’è un problema culturale. Non abbiamo a che fare con delinquenti ma con ragazzi. Dobbiamo avere fiducia nei ragazzi. Se vogliono ribellarsi ai controlli, indossino la mascherina per protesta. Pensare di giocare a guardia e ladri no”.

La risposta del ministero degli Affari Regionali

Il ministero degli Affari Regionali, viste le numerose critiche e perplessità, ha tenuto a ribadire che la figura dell’assistente civico sia riconducibile a quella di un volontario a disposizione dei sindaci: “Quando si parla di assistenti civici parliamo di volontariato. Stiamo parlando di 16 ore settimanali che ciascuno può regalare al proprio comune per aiutare gli anziani, portare spesa e medicine, aiutare nell’organizzazione del distanziamento sociale, come ad esempio fuori dalle chiese o fuori dai parchi per contingentare gli ingressi”. Le stesse fonti interne al ministero degli Affari Regionali sottolineano come il ruolo degli assistenti civili sia ben diverso da quello delle forze dell’ordine: “Nessuna vigilanza, ronda o sentinelle anti spritz. In caso di assembramenti non potranno chiedere i documenti ma solo segnalare a vigili e forze dell’ordine”.