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Conte: "Valutiamo se intervenire con misure ancora più restrittive"

coronavirus governo giuseppe conte

Il governo e il Comitato tecnico-scientifico stanno valutando la possibilità di introdurre nuove misure restrittive anti contagio.

Il Premier Conte ha definito preoccupanti i numeri dei contagi da coronavirus e annunciato che, dopo il boom di casi registrato venerdì 30 ottobre, il governo sta valutando se intervenire con misure ancora più restrittive. Alle 13 di sabato 31 è prevista una riunione con i capidelegazione dei partiti di maggioranza. Al vertice saranno presenti anche il ministro Francesco Boccia, il sottosegretario Riccardo Fraccaro e i membri del Comitato tecnico-scientifico.

Conte annuncia misure più restrittive

Da Palazzo Chigi lo avevano smentito nei giorni precedenti e invece l’arrivo di un nuovo decreto sembra sempre più imminente. A confermarlo è stato il Presidente del Consiglio che, intervistato dal Foglio insieme ai colleghi di governo Di Maio e Lamorgese, ha sottolineato che “ci stiamo confrontando con gli esperti e valutando se intervenire ancora“. Nessuna specifica sulla natura delle ulteriori limitazioni, che potrebbero andare nella direzione di un lockdown limitato alle grandi città come Milano, Torino e Roma. Anche la didattica in presenza potrebbe essere a rischio nonostante il pressing del ministro Azzolina di tenere aperte le scuole.

Conte ha inoltre annunciato di aver chiesto ai presidenti di Camera e Senato di trovare uno strumento per confrontarsi in modo celere con il Parlamento. “Quindi non solo forze di maggioranza ma anche di opposizione per assumere decisioni rapide“, ha precisato. Ha poi ribadito la speranza che a dicembre arrivino le prime dosi di vaccino per le fasce a rischio e definito il Mesin una nuova linea di credito che non ci entusiasma“.

Di Maio anticipa stretta su misure

Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato che l’esecutivo sta valutando la necessità di anticipare delle mosse in vista di un “dpcm che sarà più restrittivo, non certo di allentamento“. L’Italia, ha spiegato, non è in una situazione così emergenziale come quella di Belgio, Francia e altri paesi ma questo non può comunque indurre a stare tranquilli. Dal canto suo la titolare del Viminale ha chiarito che un lockdown generalizzato sarà l’extrema ratio e l’ultima delle soluzioni.

Vertice Governo-Cts su emergenza

Una riunione con il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione di maggioranza, il ministro Francesco Boccia, il sottosegretario Riccardo Fraccaro e il Cts è stata convocata per parlare dell’emergenza Coronavirus. La riunione è iniziata alle 13. Il premier ha concluso poco prima un’intervista con il Foglio.

In primavera inoltrata fuori da pandemia

“In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante”. Lo ha dichiarato il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sottolineando che le prime dosi del vaccino anti-Covid dovrebbero arrivare nel mese di dicembre. Maprima di avere i primi effetti delle vaccinazioni in Italia bisognerà attendere, ha specificato il premier, la primavera.

Didattica in presenza a rischio?

“La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza. Ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute del tessuto economico”. Lo ha sottolineato Conte.