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Puglia, l'allarme degli ospedali: terapie intensive occupate al 41%

Puglia terapie intensive occupate

Sos degli ospedali in Puglia: terapie intensive occupate al 41%, serve aiuto dei privati.

In Puglia la terza ondata del covid ha colpito molto duramente e oltre ad un elevato numero di nuovi positivi si registra anche un sovraffollamento negli ospedali con i posti di terapia intensiva che sono occupati al 41%, ben 11 punti sopra la soglia limite stabilita dal ministero della Salute. I nosocomi della Regione hanno dunque lanciato l’allarme e chiesto soccorso alle cliniche private affinché possano occuparsi loro, in questa difficile fase, dei pazienti in area medica no covid.

Puglia terapie intensive occupate 41%

L’appello è stato raccolto da diverse strutture accreditate della Regione. A Lecce, dove la terapia intensiva del Dea del Vito Fazzi è al 100% della saturazione, la Casa di cura Petrucciani (18 posti letto) e la clinica San Francesco di Galatina (38 posti) hanno offerto il loro supporto per la cura dei pazienti di medicina generale. Anche a Taranto l’ospedale SS. Annunziata ha stretto delle collaborazioni con alcune strutture private, mentre a Brindisi gli accordi sono in fase di definizione in quanto il livello di occupazione dei reparti del nosocomio cittadino è ancora sotto controllo.

Il distretto sanitario di Gagliano del Capo, Rocco Palese, ha poi sottolineato al Quotidiano di Puglia come “la vera emergenza da gestire in questa fase è la carenza di letti per i pazienti Covid“. “Nella sola provincia di Lecce – ha specificato Palese – dovrebbero essere reperiti almeno 50 posti destinati a pazienti asintomatici che non possono essere assistiti dalle Usca in casa. Ma anche per i pazienti già ricoverati negli ospedali i quali, pur essendosi negativizzati, non possono essere dimessi per quadri clinici significativi”.