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Coronavirus, il nuovo tampone che analizza la saliva è più sicuro

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Dagli Stati Uniti arriva un nuovo tampone che rileva il coronavirus dalla saliva: più sensibile e sicuro rispetto a quello rino-faringeo.

La società di biotecnologie RUCDR Infinite Biologics dell’Università Rutgers negli Stati Uniti ha messo a punto un nuovo tampone in grado di rilevare il coronavirus SARS-CoV-2 dalla saliva. Un cambio di paradigma importante se si considera che i test fin qui utilizzati prevedono l’analisi di campioni prelevati da naso e faringe. Quest’ultimi, malgrado la loro larga diffusione, presentano dei limiti molto importanti, cominciando dal fatto che farli a tappeto non è semplice, a causa della cronica carenza di scorte (in particolar modo dei reagenti) e della necessità che sia un operatore sanitario a eseguirli, in quanto richiedono una procedura meccanica abbastanza invasiva. Spesso poi i tamponi rino-faringei hanno manifestato problemi di sensibilità, con falsi negativi, falsi positivi e negativizzazioni definibili come “fluttuanti”. Servirebbe dunque più velocità e maggiore precisione dei tamponi per individuare i positivi al Covid-19 e isolarli. Il nuovo tampone con la saliva sembra godere di queste caratteristiche.

Coronavirus, il nuovo tampone con la saliva

Tra i vantaggi del tampone con la saliva c’è senza dubbio la minore pericolosità per il personale sanitario di infettarsi. Il campione può essere infatti raccolto in maniera autonoma dal paziente, in quanto non richiede una procedura di tipo medico. Oltre alla riduzione del rischio del contagio, questo comporta dei risparmi economici importanti se si pensa a tutti i dispostivi di protezione personale che potrebbero essere risparmiati. Inoltre il test con la saliva sarebbe molto più sensibile.

A sostenerlo è uno studio preliminare pubblicato su MedrXiv e condotto da scienziati della Scuola di Salute Pubblica della prestigiosa Università di Yale, che afferma appunto che i campioni di saliva sarebbero più sensibili di quelli estratti da naso e faringe nella rilevazione dell’RNA del coronavirus SARS-CoV-2. I ricercatori, guidati dalla professoressa Anne Louise Wyllie, hanno osservato che la saliva produce “una maggiore sensibilità e coerenza di rilevamento nel corso dell’infezione”. Nel caso di un operatore sanitario contagiato e coinvolto nell’indagine, è emerso che la sua saliva è risultata positiva sin da subito, mentre i campioni rino-faringei lo sono diventati al terzo giorno.

Tamponi con la saliva per fronteggiare il coronavirus

Un difetto importante del tampone che utilizza la saliva potrebbe essere la sua scarsa velocità di risposta rispetto a quelli rino-faringei. Nel primo caso infatti sono necessari circa 3 gorni per ottenere un risposta, nel secondo bastano pochi minuti. É pur vero però che la tecnologia per analizzare la saliva è ampiamente diffusa nei laboratori di tutto il mondo, e non ci sarebbero problemi di scorte come per i reagenti dei tamponi rino-faringei. Ci sarebbe dunque una maggiore lentezza a cui però si compenserebbe con la possibilità di fare tamponi su una più larga scala.

Il nuovo tampone è approvato dalla FDA

Il test basato sulla saliva sviluppato dall’Università Rutgers è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) senza fare tutta la filiera in via eccezionale, vista la situazione di emergenza, inoltre già è stato somministrato ad alcune decine di migliaia di persone nel New Jersey, ma presto potrebbe essere diffuso in tutto il mondo.