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Tampone da scrivania, nuovo metodo per scovare il Covid in ufficio

Tampone da scrivania: nuova idea per scovare il Covid

Grazie alla collaborazione fra un'azienda milanese e una di Londra, arriva il "tampone da scrivania" per rilevare il Coronavirus sulle superfici.

Per rilevare il Coronavirus sul luogo di lavoro arriva il tampone da scrivania: un nuovo metodo applicabile negli uffici ma anche in altre zone molto frequentate delle aziende. L’idea nasce dal fatto che, ormai si sa, il virus rimane sulle superfici molto a lungo e per questo è necessario sanificare ogni luogo di lavoro, pratica obbligatoria tra l’altro con l’avvento della fase due.

Arriva il “tampone da scrivania”

Il dispositivo è ideato da Daniele Barbone, direttore generale della Bp Sec di Magnano, Milano. Intervistato dal quotidiano Il Giorno, spiega: “Il nostro test funziona secondo la stessa tecnica del tampone orofaringeo sulle persone. Sfruttando, quindi, una tecnica già validata non abbiamo avuto bisogno di attendere altre autorizzazioni”.

Il tampone in questione è una sorta di cotton fioc imbevuto di un liquido, sulla sommità, in grado di assorbire materiale organico quando lo si passa sulle superfici. “Può essere usato in un ampio spettro di casi: dalle officine alle palestre, dalle aziende agli uffici”, specifica Barbone.

Come si utilizza il test

Il dispositivo in questione è arrivato a lui in breve tempo, grazie ad una partnership con l’azienda londinese Hyris. Nella pratica basta passare il simil cotton fioc sui materiali che si vogliono testare e portarlo in laboratorio, dove viene conservato a meno 20 gradi e analizzato entro 12 ore.

“Questo test nasce dall’unione di microbiologia, biologia e Information Technology”, racconta il direttore di Bp Sec, “L’unico cruccio resta la difficile reperibilità dei liquidi reagenti“.