> > Salvini duro sui migranti, Tunisia convoca l'ambasciatore

Salvini duro sui migranti, Tunisia convoca l'ambasciatore

Salvini, comizio di Pozzallo

Dal ministero degli Esteri tunisino comunicano lo stupore per le dichiarazioni del leader del carroccio. Salvini "esportano galeotti".

“Occorre buonsenso. Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di non profughi non può continuare ad essere un problema solo italiano. O l’Europa ci da una mano a mettere in sicurezza il nostro paese, oppure dovremo scegliere altre vie”. Con questo tweet Matteo Salvini sottolinea la sua posizione in contrapposizione alle politiche europee sull’accoglienza dei migranti. A Pozzallo in Sicilia durante un comizio, il ministro dell’Interno parla di politica internazionale. Nella visita all’hotspot siculo il vicepresidente del Consiglio ha posto un particolare accento sullo “Stop alla Sicilia come campo profughi d’Europa” e singolare è apparso un inciso estratto dal suo discorso “La Tunisia esporta galeotti”. E’ per questo motivo che il ministero degli esteri tunisino ha predisposto la convocazione per l’ambasciatore italiano a Tunisi.

Matteo Salvini su Twitter

La posizione di Salvini sui migranti

Le dichiarazioni del neo ministro italiano hanno provocato una profonda sorpresa nelle istituzioni nordafricane “le parole di Salvini non riflettono il livello di cooperazione trai i due Paesi nella lotta all’immigrazione regolare”. Il senatore della Lega ha incaricato l’ambasciatore Lorenzo Fanara di informare le autorità della Tunisia della volontà delle istituzioni italiane a collaborare e rafforzare la cooperazione tra i ministeri dei due paesi nell’ambito dell’immigrazione, specificando che le dichiarazioni raccolte a Pozzallo sono state diffuse “senza averne chiarito il contesto”.

Sulla questione accoglienza/immigrazione era intervenuto anche Roberto Saviano. Lo scrittore ha puntualizzato pubblicamente che nella sua personale opinione, il nuovo governo (sotto le sembianze del leader del carroccio) non può fornire una risposta chiara sul tema migranti: siamo orientati verso una “generica repressione”. Duro poi l’attacco personale a Matteo Salvini “Invitare il ministro dell’Interno ad avere maggiore educazione e capacità di comprensione sembra impresa inutile. Quest’uomo vuole fare annegare le persone”.

La linea del nuovo esecutivo è orientata verso il “è finita la pacchia” e mentre queste parole risuonano dal comizio di Vicenza fino alla provincia di Vibo Valentia (la Calabria è la regione che ha eletto Salvini al Senato) squarciando in due la penisola italiana, è già pronto un assordante “No” nei confronti della discussione sulla riforma di Dublino: i 5 miliardi stanziati e impiegati per sostenere le spese d’accoglienza verranno tagliati. Secondo Salvini il documento sottoposto all’interrogazione dei paesi europei penalizzerebbe l’Italia e gli stati del Mediterraneo ma è sicuro che grazie alla collaborazione del presidente ungherese Orban (storicamente schierato contro gli immigrati) “Cambieremo le regole dell’Ue”.