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Scuola, il Governo mira al ritorno del voto numerico alle elementari. La sottosegretaria Frassinetti: "Il giudizio crea solo confusione"

Scuola ritorno voto numerico

Con il ritorno del voto numerico potrebbe essere archiviato il precedente lavoro portato avanti in questi ultimi anni.

Le valutazioni numeriche alle scuole elementari potrebbero essere ripristinate per le scuole elementari. Questo è quanto ha intenzione di fare l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. A farlo sapere è Sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti che è stata interpellata dall’agenzia di stampa ANSA. In virtù di ciò potrebbe essere messa la parola fine al lavoro che era stato coordinato nella passata legislatura spiegando che il giudizio “ha creato solo confusione nelle famiglie, complicando il lavoro dei docenti”, ha spiegato.

Scuola, il Governo mira al ritorno del voto numerico e sull’antisemitismo spiega: “Va bloccato sul nascere”

La sottosegretaria Frassinetti, nel corso della sua riflessione, ha puntato l’attenzione su un altro tema tornato caldo emerso dopo i massicci attacchi di Hamas, vale a dire l’antisemitismo: “ogni episodio di antisemitismo nelle scuole va bloccato sul nascere e gli insegnanti devono impegnarsi ad essere obiettivi condannando ogni forma di sopraffazione e violenza”. Da qui la proposta di “Intensificare i viaggi degli studenti nei luoghi dove si sono verificate le maggiori tragedie della storia può essere utile a far riflettere i nostri giovani”.

In arrivo un aumento degli stipendi dei docenti

Non ultimo la sottosegretaria ha annunciato che il Governo sta lavorando per aumentare lo stipendio dei docenti, spiegando in partcolare che “la nuova legge di bilancio includerà investimenti sugli stipendi dei docenti: “Da gennaio 2024 la busta paga vedrà un aumento di circa 200 euro lordi, derivanti da vari aggiustamenti e bonus”. Oltre a ciò – ha infine aggiunto – “A dicembre, è previsto un anticipo tra 700 e 1.200 euro per i docenti di ruolo, oltre al taglio del cuneo fiscale. Misure che riflettono l’impegno del governo e del ministero per valorizzare e riconoscere il ruolo fondamentale dei docenti”.