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Serie Circeo, rabbia della sorella della vittima: "Non contiamo nulla"

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Serie Circeo, rabbia della sorella della vittima: la Rai non ha contattato nessuno della sua famiglia.

Martedì 14 novembre 2023 è andata in onda su Rai1 la prima puntata della serie Circeo, che racconta il massacro del 1975. La sorella della vittima, Letizia Lopez, si è lasciata andare ad uno sfogo dal sapore amaro.

Serie Circeo: la rabbia della sorella della vittima

La serie Circeo, in onda su Rai1, racconta in modo romanzato il terribile massacro messo in atto da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira ai danni di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez. Quest’ultima è morta per le violenze subite, mentre l’altra è sopravvissuta e deceduta nel 2005 a causa di un tumore al seno. Dopo la messa in onda, Letizia Lopez, sorella della vittima, si è lasciata andare ad uno sfogo.

Lo sfogo di Letizia Lopez

Intervistata da FqMagazine la sorella di Rosaria ha dichiarato:

“Stanno raccontando la nostra vita, e non siamo stati chiamati a dire com’erano andate le cose. Non si può farlo solo con gli atti del tribunale. C’è della fantasia, era giusto così, non avendoci incontrati. Non contiamo nulla, non siamo stati informati se non a cose fatte. Perché va in onda adesso? Solo perché c’è la Giornata contro la violenza sulle donne?”.

Stando a quanto sostiene Letizia, nessuno dalla Rai ha contattato la sua famiglia per avere notizie sul massacro del Circeo. La sua rabbia, però, non è inerente solo a questo, ma anche all’abbandono da parte dello Stato. Ha dichiarato:

“La stessa Donatella fu abbandonata dalle istituzioni. Non mi sento sconfitta, è lo Stato che ha perso, io sono solo amareggiata, ho capito i giochetti delle istituzioni. È inutile tutto l’associazionismo che gira intorno a questo tema, non gliene frega niente a nessuno. Se lo Stato è violento di per sé, non basterà una serie a rimettere a posto le cose”.

Circeo: il problema non è la serie, ma lo Stato

Secondo la sorella di Rosaria non c’è un’istituzione in grado di cambiare davvero le cose. Il problema non è la serie sul Circeo, ma lo Stato. Le stesse femministe, a suo dire, parlando soltanto quando conviene. Ha concluso:

“Il periodo storico che stiamo vivendo oggi – ancora non ve ne siete resi conto – è simile a quello di allora, c’è molta tensione politica per nulla. Questa prepotenza è il risultato di quella violenza. L’educazione familiare è malata, lo Stato è assente: non si può neanche uscire più di casa“.