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Arrestato lo stalker del calciatore Fabio Quagliarella

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Gli atti persecutori sarebbero avvenuti tra il 2006 e il 2010: lo stalker è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di prigione.

É finito l’incubo per il calciatore napoletano, attualmente in forza alla Sampdoria, Fabio Quagliarella. La Polizia di Stato di Castellammare di Stabia, coadiuvata dall’Arma dei Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, ha dato esecuzione, nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 25 Ottobre 2019, all’ordine per la carcerazione nei confronti di Raffaele Piccolo, 54 anni.

L’uomo è ritenuto responsabile di atti persecutori, calunnia e sostituzione di persona. I reati contestati sono avvenuti tra il 2006 ed il 2010. Oltre al 36enne calciatore napoletano, Piccolo, avrebbe indirizzato le sue persecuzioni anche verso altri imprenditori e professionisti, come Guido Lembo, gestore di un noto locale di Capri. L’uomo rendeva le loro vite un inferno.

Arrestato stalker di Fabio Quagliarella

Raffaele Piccolo si fingeva amico delle proprie vittime, perseguitandole con lettere e messaggi anonimi contenenti false accuse di pedofilia e di collusioni con la criminalità organizzata. L’uomo era un agente della Polizia di Stato. Già sospeso dal servizio, ora dovrà scontare la pena di 4 anni e 6 mesi.

Su Quaglieralla giravano brutte voci: commistioni con la camorra, festini, tradimenti. Ovviamente era tutto falso, fatti sempre inventati da Raffaele Piccolo. I due si conobbero nel 2006, quando il calciatore doveva risolvere un problema con il proprio cellulare e chiese aiuto all’amico poliziotto. Da qual momento iniziò l’incubo. Le minacce erano tutte anonime. Quagliarella sporgeva regolarmente denuncia, ma lo faceva all’amico agente di polizia, il quale, puntualmente non le trasmetteva. Questo fino al 2010, quando iniziò a sospettare qualcosa e decise di rivolgersi direttamente alla Procura.

Fondamentali per l’arresto, le indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata e condotte dalla squadra investigativa del Commissariato di Polizia di Castellammare di Stabia, le quali hanno consentito di documentare le responsabilità e gli atti commessi dall’arrestato.