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Partite rinviate Serie A, Malagò: "Salute prima di tutto"

Partite Serie A rinviate, interviene Malagò

Sabato 29 febbraio sono state decise le partite di Serie A da rinviare a causa del Coronavirus.

Sabato 29 febbraio sono state decise le partite di Serie A da rinviare a causa del Coronavirus. Quattro partite, oltre alla già rinviata gara di Udine, sono state fermate con decreto per evitare problemi di ordine sanitario sulla scia d’emergenza che è in vigore in Italia. Sono state rinviate però solo quelle partite che già si sarebbero dovute giocare a porte chiuse. Questo ha portato alle solite polemiche, perché si sa, in Italia toccateci tutto tranne il calcio.

Partite rinviate Serie A

Insieme alla decisione di rinviare le gare, tra cui il derby d’Italia tra Juventus e Inter – si sono susseguite anche le polemiche. Sulla questione è dovuto quindi intervenire il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “La salute dei cittadini è la priorità, tutto il resto viene dopo”. “Tutto lo sport, il calcio compreso – ha sottolineato Malagò – deve adeguarsi alla decisione presa in comune accordo per il bene della comunità“. Certo è che molti si sono chiesti il perché del rinviare quelle partite che già si sarebbero dovute giocare senza tifosi sugli spalti (e quindi senza rischio di diffusione dell’epidemia). C’è stato anche qui chi ha pensato che il tutto sia stato un “trucco” per poter permette a certe squadre, in particolare alla Juventus, di poter incassare i soldi previsti dalla vendita dei biglietti.

Malagò però smentisce e parla di una scelta coscienziosa per tutelare i tifosi. “Una possibilità in più per gli appassionati e per gli sportivi di non essere tagliati fuori da un evento cui hanno tutti diritto di partecipare”. Infine: “Devo dare atto al Ministro Spadafora che ha sempre tenuto costantemente informato il Coni e il mondo dello sport sull’evolversi della situazione. Penso che servirà ancora qualche giorno di tolleranza da parte di tutti”.