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Stephen Hawking: il prezioso consiglio contro la depressione

Stephen Hawking

Durante una conferenza nel 2016, Stephen Hawking lanciò un messaggio commovente, con un parallelismo tra un buco nero e la depressione

L’universo e i buchi neri sono gli argomenti che hanno caratterizzato maggiormente la carriera scientifica di Stephen Hawking. Nonostante ciò, il grande fisico teorico britannico è stato amato e celebrato ovunque anche per la sua immensa forza d’animo, la gioia di vivere e la fiamma della curiosità sempre accesa nei suoi occhi. Con una tenacia in grado di abbattere letteralmente i limiti della sua malattia fisica ma anche di quella mentale, ovvero la depressione.

Nelle celebri frasi di Hawking c’è sempre un messaggio di ispirazione per chi si trova ad affrontare delle avversità. Ma è stato in un’occasione ben precisa, un incontro del 7 gennaio 2016 al Royal Institute di Londra, che Hawking ha deciso di parlare direttamente alle persone che soffrono di depressione. Il fisico ha così espresso un commovente parallelismo tra la patologia mentale e un buco nero.

“I buchi neri non sono neri come li abbiamo dipinti. Non sono le prigioni eterne che un tempo pensavamo che fossero. Si può uscire da un buco nero, anche verso un altro universo. Quindi se vi sentite intrappolati in un buco nero non mollate, c’è sempre una via di uscita”. La frase commosse la platea comporta da oltre 400 persone, che erano accorse proprio per celebrarlo. Il giorno successivo, infatti, Hawking avrebbe festeggiato il suo 74° compleanno. La frase dello studioso fece rapidamente il giro del mondo, diventando la fonte d’ispirazione per tutte le persone che si trovano a combattere con il proprio buco nero nell’anima.

Hawking: “C’è sempre una via d’uscita”

La depressione, ovvero il male oscuro che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, Stephen Hawking l’aveva conosciuta molto da vicino. A soli 21 anni gli era stata diagnosticata la patologia incurabile, la malattia del motoneurone. Allora i medici gli avevano anche detto e gli restavano solamente due anni di vita. Ecco che così, alla luce di queste notizie, chiunque sarebbe crollato chiudendosi in sé stesso. Ma il compianto scienziato britannico, morto ieri a Cambridge a 76 anni, dopo un primo momento di smarrimento prese la decisione di reagire alla terribile diagnosi dei medici.

La sua grande gioia di vivere e di conoscere è tornata di nuovo a prendere il sopravvento. Nessuno all’epoca poteva immaginare che avrebbe potuto convivere con quella terribile malattia per oltre 50 anni, ma Stephen l’ha fatto. Nonostante la sua mente brillante fosse ancorata a un corpo sempre più debilitato, ha comunque vissuto una vita piena, con affetto, amore e una mai sopita curiosità scientifica. Tanto da essere riuscito a formulare importantissime teorie.

Stephen Hawking ha vinto la depressione

La depressione avrebbe potuto divorarlo, ma Stephen Hawking l’ha combattuta con forza. Alla fine ha vinto, come ha sottolineato dalla figlia Lucy alla stessa platea cui si rivolse Hawking all’inizio del 2016. “Mio padre ha un desiderio incredibile di andare avanti. Ha la capacità di aggregare tutte le energie fisiche e mentali verso l’obiettivo che vuole raggiungere. Non lo fa per solo spirito di sopravvivenza, ma per continuare a trasportare queste energie in una mole di lavoro straordinaria. Che sia prima di tutto fonte di ispirazione per le persone che soffrono di malattie neurodegenerative e non solo”. Il grande fisico teorico ora ci ha lasciato. Ma la sua vita straordinaria continuerà certamente a ispirare milioni di persone per le generazioni future.

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