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Trekking in Sardegna: posti migliori e imperdibili

Trekking in Sardegna

Sardegna: sole, mare spiagge, buona cucina e... trekking! Sì perchè, soprattutto nelle impervie zone interne della Sardegna sono tantissimi i luoghi dove poter fare trekking,

Sardegna: sole, mare spiagge, buona cucina e… trekking! Sì perchè, soprattutto nelle impervie zone interne della Sardegna sono tantissimi i luoghi dove poter fare trekking, uno degli sport più sani e più a contatto con la natura che potrete concedervi quest’estate. Lunghe passeggiate, di difficoltà variabile, su sentirei ripidi e scoscesi o semplicemente lunghi e dritti, che premettono al nostro corpo di restare allenato e a noi di viaggiare tra le bellezze più nascoste di una regione strepitosa. Andiamo quindi a vedere quali sono i posti migliori e imperdibili in Sardegna per fare trekking

Trekking in Sardegna: Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu

Il Golfo di Orosei e il vicino massiccio del Gennargentu offrono infinite possibilità per gli amanti del trekking. Questi sono giusto un paio di precorsi consigliati. Partiamo dalla foresta di Montarbu: l’escursione è ideale per chi voglia provare l’emozione del viaggio con il trenino verde; partendo da Arbatax o da Arzana si arriva alla stazione di San Girolamo da dove si inizia una escursione all’interno di uno degli ambienti più belli del Parco Nazionale del Gennargentu, i famosi “tacchi calcarei” dell’Ogliastra. Una delle mete più apprezzate è la foresta demaniale di Montarbu, sul monti Tonneri, uno dei tacchi più belli. Durata complessiva 4 ore (andata e ritorno).

Altra zona di trekking sul Gennargentu è quella da Su Filariu a Ponte della Madonna, ideale per il periodo estivo, anche pre la meravigliosa vista che è possibile godere col cielo sereno.

Trekking in Sardegna: il territorio di Orgosolo

Il territorio di Orgosolo è l’ideale per percorrere una vasta area di grande interesse sia naturalistico che storico/archeologico.

I percorsi naturalistici si snodano per selvagge vallate, affascinanti distese di macchia mediterranea, boschi di lecci millenari dove potrete specchiarvi in laghetti dall’acqua limpida, ammirare panorami mozzafiato da rupi a picco sul mare più azzurro del Mediterraneo; seguendo gli antichi percorsi dei carbonai e dei pastori, fino al cuore del Supramonte dove ammirare l’imponente dolina naturale di Su Sielhone, al confine col salto di Oliena, originata dallo sprofondamento del tetto di una enorme grotta del diametro di 500 metri e con pareti alte fino a 200 metri.

Non si può, infine, non rimanere impressionati dalla gola di Gorropu, che è tra i canyon più alti d’Europa con pareti inaccessibili alte fino a 450 metri, considerata a buon merito, tra gli itinerari imperdibili dell’intero Supramonte

Trekking in Sardegna: i sentieri di Monte Ortobene

Il percorso si snoda tra i sentieri 101 e 102 del Cai Sardegna. Il sentiero, dentro il bosco di lecci e roverelle, si snoda sulla vecchia carrareccia delle croci che, agli inizi del ’900, permise il trasporto della statua di Jerace sulla cima del monte. Il sottobosco è ricco di essenze arboree e ben custodito dagli operai dei cantieri forestali della città. La prima sosta avviene in località Sos Frores, circa 700 metri di quota.

Qui sono anche vibili le cave e gli anfratti dove i cavapietra sostavano nelle notti invernali. È qui che si trova Sa Preda Pinta, cavità disegnata dai venti e dalle piogge, una delle attrazioni più suggestive del monte della zona di Nuoro. Gli escursionisti raggiungono la fonte Milianu e, attraverso la località Solotti, dopo una impervia salita, raggiungono la vetta sotto la statua del Redentore. Per la discesa si procede verso l’antica chiesetta e la casa museo di ziu Prededdu Chironi, fino a imboccare il sentiero 102, che rappresenta la seconda arteria, ideata dal Cai, per attraversare, da sud a nord, l’intero compendio dell’Ortobene.