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Ucciso da una freccia a Genova, colpito mentre stava festeggiando la nascita della figlia

Sulla morte di Romero stanno indagando i carabinieri

Ucciso da una freccia a Genova, colpito mentre stava festeggiando la nascita della figlia, un teste: “Teneva la musica alta e aveva bevuto troppo"

Un 41enne è stato ucciso da una freccia a Genova, colpito mentre stava festeggiando la nascita della figlia. Javier Alfredo Miranda Romero era stato puntato da Evaristo Scalco furioso per il chiasso nel vicolo e la vittima, che viveva nel capoluogo ligure da anni, è spirata poche ore dopo quell’assurdo attacco. Romero era originario di Lima ed è morto a causa di una freccia scoccata da una finestra in vico Archivolto de Franchi. Il suo assassino, originario di Varese, avrebbe scoccato il dardo perché Javier “stava facendo troppo rumore”.

Ucciso da una freccia, festeggiava la figlia

Ecco cosa ha raccontato un amico della vittima: “Quell’uomo teneva la musica alta e aveva bevuto troppo. Non è assolutamente vero che Javier gli aveva tirato un petardo in casa, lui ha iniziato ad alzare la voce e a minacciarci, anche se stavamo solo parlando. Dopo che l’ha colpito ha provato a togliergli la freccia dal petto per cancellare le prove, ma gli ha fatto ancora più male”.

Le testimonianze e le due versioni dell’accaduto

C’è una seconda testimonianza: una residente ha detto che il 41enne e i suoi amici erano visibilmente ubriachi. Poi ha spiegato: “In pochi minuti abbiamo sentito un gran chiasso e poi abbiamo visto il cadavere a terra“. Il magistrato di turno, Arianna Ciavattini, ha in carico l’indagine per omicidio volontario affidata con mansioni di Pg ai carabinieri. Un amico del killer ha raccontato: “È stata una scena terribile. Quell’uomo davanti al cancello ha provato a tirarsi via la freccia dal corpo, è stato orrendo. Qui siamo abituati alle urla e ai rumori, ma nelle ultime settimane va peggio perché è stato aperto un nuovo bar e gli avventori si sono messi a far scoppiare petardi a notte fonda. Ho sentito Evaristo litigare dalla finestra con della gente in strada e poi le urla sono diventate disperazione“.