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Ucraina, Stoltenberg: "Nessuna no-fly zone ma più armi a Kiev e rafforzamento ad Est"

Ucraina, Stoltenberg è convinto che la Russia stia preparando un attacco molto più ampio

Stoltenberg ha illustrato i prossimi passi della Nato per sostenere l'Ucraina nella guerra contro la Russia escludendo la no-fly zone.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha fatto il punto sulla guerra in Ucraina spiegando in che modo l’Alleanza aiuterà l’Ucraina ed escludendo sia l’imposizione di una no-fly zone sia l’intervento diretto delle truppe.

Stoltenberg sulla guerra in Ucraina

Intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che Mosca è disposta ad usare la forza per ottenere i suoi obiettivi e cerca di influenzare la Nato chiedendo di ritirare tutte le sue forze dai paesi che si sono uniti all’Alleanza dopo il 1997. “Per anni abbiamo fornito supporto agli ucraini, mettendo a disposizione equipaggiamento militare e addestrando migliaia di truppe che ora sono in prima linea“, ha affermato svelando le mosse successive della Nato.

Non l’istituzione di una no-fly zone, che secondo più parti equivarrebbe ad una dichiarazione di guerra alla Russia, ma la garanzia di sostegno all’Ucraina, l’imposizione di costi pesantissimi con le sanzioni, il rafforzamento della presenza ad Est tra i Paesi dell’Alleanza per prevenire un’escalation e la fornitura di sistemi di difesa antiaerea e antimissile. “Non abbiamo intenzione di dispiegare truppe Nato in Ucraina perché la Nato non è parte del conflitto“, ha aggiunto.

Stoltenberg sul ruolo dell’Italia

Quanto al ruolo giocato dall’Italia in questa crisi, Stoltenberg ha affermato che il nostro paese è un validissimo alleato che dà un contributo importante alla difesa collettiva, ha contribuito al rafforzamento dei battlegroup nella regione baltica, fornisce navi e aerei e ha giocato un ruolo chiave nei Balcani Occidentali con la sua presenza in Kosovo.” L’Italia ha una posizione molto chiara nel condannare l’invasione, nell’imporre sanzioni e nel fornire sostegno”, ha concluso.