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Vaccino Covid: perché ad agosto le dosi si sono dimezzate?

Vaccino Covid

Nel mese di agosto le dosi di vaccino Covid somministrate si sono dimezzate e la campagna vaccinale sta rallentando.

Nel mese di agosto le dosi di vaccino Covid somministrate si sono dimezzate e la campagna vaccinale sta rallentando. Oltre all’incertezza e ai dubbi di molte persone, inizia a pesare anche il periodo delle vacanze. 

Vaccino Covid: somministrazioni diminuite

La campagna vaccinale italiana procede lentamente. Ci sono molte incertezze e dubbi tra i docenti e gli over 50, si sono scatenate polemiche sul Green pass e ora iniziano a pesare anche le vacanze. I piani del Commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo sono messi a dura prova. Ad agosto i dati delle somministrazioni giornaliere del vaccino Covid si sono dimezzate. La media delle inoculazioni effettuate in 24 ore “dopo essere stata per sei settimane compreso tra 530 mila e 550 mila, nelle ultime tre settimane è scesa a 485 mila, 400 mila e 270 mila della scorsa settimana“. Lo ha sottolineato Giovanni Sebastiani, matematico dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone”, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Questo calo non sembra preoccupare troppo. Si tratta di dati “coerenti con il piano e previsti in questo periodo a cavallo di Ferragosto. Si stanno facendo molte prime dosi tra i giovani e anche nella fascia over 50“. Gli italiani completamente vaccinati sono il 66,4% e le dosi distribuite sono 81 milioni. 

Vaccino Covid: il calo delle somministrazioni

Gli italiani preferiscono le vacanze. Ma oltre a questo ci sarebbe anche una scarsa disponibilità di fiale. “2,8 milioni le persone in attesa della seconda dose Pfizer a fronte di una disponibilità di 2 milioni di dosi” ha dichiarato Sebastiani. Molte regioni hanno somministrato più del 93% delle dosi a loro disposizione. Israele, intanto, ha somministrato oltre un milione di terze dosi e gli Usa si preparano a partire con il secondo richiamo. In Italia, invece, tornano le zone gialle. “Ci sono 5 tra regioni e province autonome che sono in crisi. Tre sono già ad alto rischio di zona gialla per via del numero delle ospedalizzazioni che sono la Sicilia (che stando al dato di ieri ormai è già gialla), la Calabria (14% occupazione posti letto ordinari e 6% per le terapia intensiva) e la Sardegna (10% e 9%)” ha dichiarato Sebastiani. A queste vanno aggiunte le province autonome di Trento e Bolzano, che hanno registrato impennate di contagio ma non hanno problemi di ospedalizzazioni. 

Vaccino Covid: la campagna di vaccinazione italiana

La maggiore resistenza alla campagna di vaccinazione appartiene alla fascia degli over 50. Le persone con più di 60 anni che non hanno ancora ricevuto una dose sono 1,8 milioni, ovvero il 10,1%. Per quanto riguarda le persone di 50 anni, ancora 1,9 milioni, ovvero il 20,2%, non si è ancora vaccinato. “La loro copertura vaccinale non è ancora stata completata in modo adeguato. Si tratta di persone a rischio di ospedalizzazione e, di fatto, costituiscono un tallone d’Achille che non ci permette di affrontare l’autunno con maggiore tranquillità” ha spiegato Nino Cartabellotta, fondatore della Fondazione Gimbe.