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Variante Delta, il governo lavora al nuovo decreto: domani la cabina di regia

Variante delta cts

Data la diffusione della variante Delta, il Cts ha suggerito al governo di rilasciare il green pass dopo il richiamo e accelerare con i vaccini.

Il Comitato tecnico-scientifico ha preparato un piano da consegnare al governo contenente le indicazioni per contenere la variante Delta: tra queste il rilascio del green pass soltanto dopo il completamento del ciclo vaccinale e il potenziamento della campagna di vaccinazione soprattutto per gli over 60 cercando chi non si è immunizzato attraverso il sistema sanitario nazionale.

Variante Delta: il dossier del Cts

Gli esperti hanno messo a punto il verbale dopo la riunione di venerdì in cui hanno analizzato i dati del monitoraggio settimanale. Il documento contiene l’allerta per l’incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d’indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino. Di qui il consiglio di rilascciare la certificazione verde solo dopo il quattordicesimo giorno dal completamento del ciclo vaccinale.

Il Cts consegnerà il verbale all’esecutivo prima che si riunisca per stilare il decreto contenente nuove indicazioni sul green pass. Secondo indiscrezioni possedere il certificato dovrebbe essere obbligatorio per accedere a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi, discoteche con capienza al 50% e forse anche ristoranti al chiuso.

Variante Delta, il dossier del Cts: “Accelerare sui vaccini”

Dopo aver ribadito che la mutazione indiana è in grado di indurre una sintomatologia grave, con significativi indici di ospedalizzazione e anche di letalità nei soggetti che hanno più di 60 anni non vaccinati, il Comitato ha manifestato la necessità di vaccinare il maggior numero di cittadini over 60.

Di qui la raccomandazione a valutare ogni possibile intervento finalizzato a utilizzare sistemi automatici di incrocio di registri (assistiti dal Sistema sanitario nazionale e vaccinati) per identificare, nel minor tempo possibile, i soggetti a maggior rischio per ragioni anagrafiche che non hanno ancora ricevuto il vaccino.