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Parigi, le nozze postume dell’agente ucciso sugli Champs-Elysées

Parigi

Parigi ad un mese dall’attentato,il Presidente della Repubblica autorizza le nozze tra il Xavier Jugelé, il poliziotto scomparso, ed il compagno.

Parigi prova a rimarginare le ferite dell’attentato degli Champs-Elysées autorizzando le nozze tra il poliziotto deceduto ed il compagno. Presenti alla cerimonia la Sindaca di Parigi e l’ex-Premier francese Francois Hollande.

Sembra, nella sua drammaticità, il finale di un film hollywoodiano, nel quale a tutti i costi si prova a far vincere il bene sul male, e forse a guardare bene è un po’ così, anzi vogliamo credere sia proprio così.

Quella maledetta notte del 20 aprile scorso una raffica di colpi esplosi da un kalashnikov, spezzò prematuramente la vita di Xavier Jugelé, che in quel momento presidiava in qualità di poliziotto un centro culturale turco.

Il tutto avvenne come noto nella centralissima via parigina degli Champs-Elysées, e l’autore del gesto fu un uomo di religione islamica e radicalizzato. L’attentatore, come si capirà nei momenti successivi, era poco prima sceso da una vettura fermatasi proprio al centro della famosa strada di Parigi.

L’azione dell’islamico non si fermò lì, tanto che alla fine dell’attacco terroristico si conteranno diversi altri feriti, sia tra le forze dell’ordini francesi, sia tra altri civili. Un attentato che lasciò prima Parigi e poi tutte la Nazioni europee e non solo attonite.

Xavier Jugelé, scrivono oggi le cronache, oltre ad essere iscritto al sindacato dei poliziotti denominato, era anche attivista dell’associazione denominata Flag!, gruppo nato a sostegno di lesbiche, gay, bi e trans presente nella Polizia e nella gendarmeria.

In molti ancora ricordano le parole toccanti che il compagno di Xavier usò durante le esequie, nelle quali nel ricordare il compagno, l’uomo si disse addolorato ma senza odio. Senza odio perché quel sentimento non rappresentava al meglio il povero Jugelé.

Lo stesso compagno del poliziotto aveva esaltato il suo operato, dal momento che quell’incarico era stato abbracciato con passione, dal momento che proprio gli Champs-Elysées non solo rappresentavano Parigi nel mondo, ma la Francia stessa.

La cerimonia è avvenuta in mattinata alla presenza di pochissime persone, ma tra queste spiccavano volti noti della politica e delle istituzioni parigini e francesi in genere.

Erano infatti presenti sia l’ex-Premier francese Francois Hollande che la Sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, a confermare la solidarietà di un popolo, che seppure scosso dall’efferatezza dell’atto terroristico, non rinuncia a vivere la propria vita ed a professare il proprio ideale di libertà e giustizia.

Quella del matrimonio postumo, è una particolarità dell’assetto giuridico francese. Sebbene la possibilità di unirsi in matrimonio con una persona defunta sia riservata a poche fattispecie, attraverso un Decreto del Presidente della Repubblica questo evento può essere autorizzato.

Rimane il dolore per la scomparsa di Xavier jugelé, che in una notte cupa di primavera ha trovato la morte nelle strade di Parigi, ma oggi, con le sue nozze postume, qualcosa torna a posto, qualcosa che ha a che fare con la speranza e la voglia di rimettersi in marcia.

Non solo dunque un fatto intimo come sono in genere i matrimoni, ma certamente qualcosa di più, e che riguarda un intero popolo, quello francese. Un simbolo, forse, ma importante, per ristabilire il principio di libertà che caratterizza in questi anni difficili, l’intera Europa.