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Indipendenza Catalana, Puigdemont rischia il carcere, Rajoy: 'Tutto il necessario per impedirla'

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Mariano Rajoy, leader spagnolo, afferma che Madrid farà di tutto per evitare che la Catalogna si proclami indipendente. Nel caso, Puigdemont potrà essere arrestato.

Il braccio di ferro tra Madrid e Barcellona continua inesorabile. C’è in gioco molto più di un torneo di calcio. Ormai siamo giunti a lunedì, non sappiamo quando e se verrà proclamata l’indipendenza della Catalogna. Sappiamo però cosa farà la Spagna. Il premier iberico Mariano Rajoy ha infatti ribadito che il governo di Madrid farà di tutto per impedire la proclamazione dell’indipendenza catalana. E se ciò avverrà, il presidente Carles Puigdemont rischierebbe seriamente il carcere.

Promessa di Rajoy

Il capo di stato spagnolo Mariano Rajoy promette che la Spagna farà di tutto per impedire l’indipendenza della Catalogna. Lo ha ribadito con fermezza ieri, dicendosi anche tranquillo e sicuro che la sua Nazione non si dividerà. Afferma poi che Madrid agirà solo secondo la legge, a differenza di chi ha creato tutta questa grave situazione. Tra le possibili soluzioni, c’è anche l’articolo 155 della Costituzione, che porterebbe al ritiro dei membri del governo catalano, e a nuove elezioni. Rajoy non ha paura di utilizzarlo.

Puigdemont come Companys

Oggi, Pablo Casado, vicesegretario della comunicazione del Partido Popular, ha detto: “Carles Puigdemont deve parlare con il suo avvocato: noi impediremo l’indipendenza con tutte le misure necessarie, senza rinunciare a nessuno strumento della Costituzione nè del Codice penale”. Pablo Casado ha poi affermato che il presidente catalano potrebbe rischiare di finire in carcere per 15 anni con l’accusa di sedizione e 25 anni con l’accusa di ribellione. Secondo il vicesegretario, poi, ci insegna un po’ di Storia spagnola. Puigdemont viene paragonato a Companys, il presidente della Generalità catalana che nell’ottobre del lontanissimo 1934 proclamò l’indipendenza in Catalogna, e fu arrestato per ordine dell’allora presidente della Repubblica, Niceto Alcalà Zamora. Venne poi fucilato dai franchisti dopo essere scappato in Francia, arrestato dai nazisti nel 1940 e riconsegnato alla Spagna del ‘Generalissimo’. A buon intenditor poche parole.

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Critiche a Casado

Le parole di Pablo Casado non hanno certo messo acqua sul fuoco. Il leader di Podemos Pablo Iglesias ha ricordato infatti che Companys fu anche torturato e poi fucilato, e definisce il vicesegretario come ignorante ed irresponsabile. Il deputato della sinistra repubblicana catalana Gabriel Rufian, invece, ha definito l’esponente popolare come “miserabile”. Casado ha però precisato non aver accennato alla fucilazione del predecessore di Puigdemont da parte del franchismo.

Leader socialista

Pedro Sanchez, leader socialista, dà invece sostegno totale alla causa di Madrid. Ha infatti affermato: “Supporteremo la risposta dello Stato di diritto di fronte a qualsiasi tentativo di distruggere l’armonia sociale”. Il socialista ha ribadito che l’importante non è discutere come il governo dovrebbe agire qualora l’indipendenza dovesse venir dichiarata, ma quello che può essere fatto per scongiurare che la proclamazione avvenga. “Abbiamo ancora tempo”, ha ripetuto Pedro Sanchez. Poi ha fatto una proposta: se i catalani “non dichiareranno unilateralmente l’indipendenza, il Psoe sosterrà le giuste domande della Catalogna al Parlamento nazionale di Madrid”.