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Vip e figli: lo squallido mercato delle false gravidanze

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Chi sa, forse essere Vip (Very important person cosa poi?) porta sfiga. Fatto sta, tante, troppe show girl, cantanti e attricette varie, poco dopo aver annunciato al mondo il lieto evento, perdono il bambino. Sembra una maledizione, il prezzo da pagare per la conquista delle prime pagine delle riv...

pancione gravidanzaChi sa, forse essere Vip (Very important person cosa poi?) porta sfiga. Fatto sta, tante, troppe show girl, cantanti e attricette varie, poco dopo aver annunciato al mondo il lieto evento, perdono il bambino. Sembra una maledizione, il prezzo da pagare per la conquista delle prime pagine delle riviste gossip. Se su un motore di ricerca digitate “ha perso il bambino” vi comparirà una sfilza di nomi di personaggi del mondo dello spettacolo colpiti da questa tragedia. La faccenda un po’ puzza.

Spesso la perdita avviene addirittura prima che possa notarsi il pancione. Un breve periodo per elaborare il lutto (un paio di giorni) e il dramma trova sfogo attraverso le colonne delle riviste gossip o davanti a una telecamera. Madri che, nonostante la dolorosa perdita, non provano inibizione alcuna a parlare davanti a tutti di una cosa tanto personale, delicata. Non vi faremo i nomi di questi personaggi (anche perché l’articolo diverrebbe un’interminabile lista), è fin troppo facile scoprirlo.

Nella maggior parte dei casi, queste gravidanze sono finte (da non confondere con le gravidanze isteriche). Sono studiate a tavolino, per vendere un prodotto, una storia. Un modo per far parlare di sé. Un dramma confezionato per meri fini commerciali. Un’offesa verso chi certe tragedie le vive sulla sua pelle. Naturalmente c’è anche il caso della gravidanza vera. Anche in questo caso, l’occasione è ghiotta, anzi, forse anche più remunerativa.

Si può tirare a campare per 9 mesi, magari gettando ombre sull’identità del padre, inventandosi tresche. Il figlio lo voglio, non lo voglio. Poi il test di paternità e così via. Nel mezzo, tanti comunicati stampa e interviste. Passati i 9 mesi, è l’ora di un bel servizio fotografico del nascituro e di qualche intervista televisiva, così l’università per il piccolo è già pagata. In tutto questo, l’etica va a farsi benedire.

Fare un figlio, per certi personaggi dello spettacolo, conviene. E nel malaugurato caso uno dei due della coppia sia sterile, c’è sempre la fecondazione assistita. Ovvio, l’esperienza va subito comunicata al mondo “finalmente sono incinta”, i particolari finiscono nell’articolo di qualche giornale. Tutti devono sapere quanto è stata brava quella dottoressa, quel tale centro. E i soldi fioccano. Il gossip è tutta una farsa.

Vincenzo Borriello