Il tennista italiano Jannik Sinner (numero 8 al mondo) ha battuto l’altro italiano, Matteo Berrettini (38esimo nel ranking Atp). Il match point della vittoria a Toronto ha avuto un seguito fuori gara, con epilogo che restituisce grande e rara umanità nelle competizioni sportive.
L’abbraccio tra Sinner e Berrettini
Il derby italiano nel torneo canadese di Toronto ha consegnato la vittoria a Jannik Sinner, che continua la sua scalata tra i giganti odierni del tennis. Un incontro non facile, tra due campioni, ma anche due “rivali” in campo. Poco dopo l’esultanza e aver posato le racchette, i due sportivi italiani si sono abbracciati. Ma nel frattempo è accaduto qualcosa di speciale che non è passato inosservato alle telecamere del mondo. E c’è stato anche uno scambio di battute e di sguardi dolci.
Cosa si sono detti Sinner e Berrettini
Come da pronostici, Jannik Sinner ha battuto Matteo Berrettini. La sfida non è andata oltre i due set. Dopo un’ora e mezza di gioco il led si è fermato a 6-4 / 6-3. Il numero 8 al mondo supera così il secondo turno del Masters 1000 di Toronto. Il bolzanino è ora atteso agli ottavi di finale da Andy Murray, ex numero 1.
Ma la vera vittoria del match è arrivata a sorpresa poco prima dei saluti finali. Jannik si è avvicinato all’orecchio di Matteo e gli ha sussurrato due paroline che denotano umiltà e rispetto che vanno oltre il rettangolo di gioco.
“Mi dispiace“. Questa la frase che suona come una dedica ma anche il conforto per Berrettini e il suo momento difficile per via dei problemi fisici, dopo un periodo di grande ribalta internazionale.
Gli occhi di Matteo a quel punto si sono illuminati. Sul volto la bozza di un sorriso dolce e sincero, di chi ha apprezzato quel fraterno abbraccio. “E di che”, è stata la risposta, prima di abbracciarsi.