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Alessia Pifferi, gli audio all'amica: "Con Diana sono diventata brava... me lo ha detto anche la dottoressa"

Alessia audio amica

Durante l'ultima puntata di Quarto Grado sono stati ascoltati nuovi audio di Alessia Pifferi. Da questi potrebbero emergere bugie e incongruenze.

Continuano ad emergere nuovi elementi sul caso della piccola Diana Pifferi, morta di stenti a solo un anno e mezzo. Durante l’ultima puntata di Quarto Grado andata in onda venerdì 8 dicembre sono stati fatti ascoltare degli audio che Alessia Pifferi mandava ad un’amica. La donna si descriveva una madre modello tanto che raccontava che la pediatra le faceva i complimenti. Eppure dietro a questo ritratto le incongruenze sono tante.

Alessia Pifferi, diffusi gli audio che la donna mandava all’amica

Tra le molte domande che sono state portate all’attenzione c’è quella se Alessia fosse stata lucida e quindi capace di intendere nel momento in cui la figlia Diana moriva. All’amica Alessia raccontava: “Comunque sia io sì, sono già diventata molto brava, me l’ha detto anche la dottoressa, con mia figlia. Come accudisco mia figlia, come la pulisco, come la controllo, come guardo tutto, ogni minima virgola. Quindi mi ha fatto i complimenti anche la dottoressa al telefono, quindi su quello sì”. Secondo questo audio la piccola sarebbe stata affidata ad una pediatra, ma tutto ciò non emerge dagli atti.

C’è dell’altro. Alessia Pifferi dichiarò che il padre biologico di Diana era imprenditore benestante e quando vide la piccina per la prima volta si mostrò dolce e affettuoso. L’amica con cui la donna si era confidata aveva tuttavia spiegato che di questo uomo non conosce il nome, né tantomeno lo ha mai incontrato.

L’intervento della legale di Alessia Pifferi

Nel frattempo è intervenuto in studio l’avvocato di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani. Quest’ultima ha spiegato sulla sua assistita: “In realtà racconta un sacco di menzogne. Io credo che lei avesse un sogno di una vita che in realtà non ha mai avuto e quindi mandava tutti questi messaggi a queste pseudo-amiche, che poi forse tanto amiche non erano, in cui raccontava e millantava ricchezze”.