Quasi 60mila decessi in un mese in Cina a causa del Covid-19. Annullata la politica zero virus, a riferirlo sono le stesse autorità sanitarie di Pechino: si tratta del primo bilancio dopo l’allentamento delle restrizioni avvenuto all’inizio dello scorso dicembre. Tra l’8 dicembre 2022 e il 12 gennaio 2023, i decessi registrati nel Paese asiatico sono precisamente 59.938.
La comunicazione dei dati è stata interrotta
Delle circa 60mila vittime, 5.503 sono decedute a causa di un’insufficienza respiratoria legata al Covid e 54.435 a causa di altri disturbi combinati allo stesso. Il blocco dei dati dalla Cina lascia un vuoto nell’analisi della situazione del virus: dopo aver revocato ex abrupto i controlli antivirus, all’inizio di dicembre il governo cinese ha interrotto la comunicazione dei dati sulle infezioni e sui decessi. Nel frattempo, l’Organizzazzione Mondiale della Sanità (OMS) e altri governi hanno fatto appello a Peschino perché torni a fornire con regolarità i dati dettagliati sulla diffusione del virus in Cina.
Il 64% della popolazione cinese è infetta
Da uno studio dell’Università di Pechino – citato dalla Bcc – è emerso che il 64% della popolazione cinese ha contratto il Covid e che la provincia più colpita è stata quella di Gansu con un tasso di positività al 91%. A seguirla, Yunnan (84%) e Qinghai (80%).