Giorgio Meroni “Noi continuiamo a credere e a sperare in quel sogno, iniziato anni fa quando il maestro Gianni Gross ci disse che Manuel era bravo in piscina. Spero che il sogno continui, altrimenti sarà quel che Dio vorrà”. A parlare così è Franco Bortuzzo, il papà di Manuel, nuotatore trevigiano di 19 anni ferito gravemente sabato 3 febbraio all’Axa di Roma e a rischio paralisi. A sparare sono state due persone a bordo di uno scooter, a pochi metri di distanza da un pub dove in precedenza era scoppiata una rissa prima dell’arrivo della Polizia. “Forse mio figlio è stato scambiato per un’altra persona per il cappellino che indossava o chissà. Voleva solo mangiare un panino al pub, non è possibile”, lo sfogo di Franco al Messaggero.
“A Roma si rischia la vita per niente”
Quella sera il 19enne aveva scritto per sms al padre che sarebbe uscito con Martina, la “sua nuova fiamma” per andare a una festa di compleanno: “Gli ho chiesto scherzando se fosse durata fino a San Valentino e lui mi ha detto di sì perché è una brava ragazza. Poi la tragedia”. Tragedia avvenuta nella Capitale: “Roma è una città meravigliosa ma può succedere di tutto, si rischia la vita per niente”. Infine Franco lancia un appello nell’intervista al Messaggero: “Se qualcuno ha visto qualcosa dovrebbe dare una mano, un contributo alla polizia che sta lavorando senza sosta. Per rispetto a un ragazzo arrivato qui solo per inseguire un sogno”. Chiamato nuoto.
