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Roma, marocchino accoltella un uomo col crocifisso al collo

Marocchino accoltella uomo con crocifisso

Salvini invita questori e prefetti ad aumentare la sicurezza. M5S: "Il vero problema sono i quasi 600mila irregolari".

Allarme sicurezza alla stazione Termini di Roma. Un marocchino ha accoltellato un uomo che indossava un crocifisso al collo, si apprende dal Messaggero. Dopo l’aggressione, ha tentato di fuggire ma è stato fermato da un agente di polizia che lo ha arrestato. L’episodio risalirebbe alla vigilia di Pasqua ma la notizia è stata divulgata solo alcuni giorni dopo. Al momento non sono state rese note le condizioni di salute della vittima né la sua identità, ma sembra che si tratti di un clochard proveniente dalla Georgia. Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni oculari, il marocchino avrebbe visto l’uomo a bordo di un autobus. Tra i due è sorta una discussione, in seguito alla quale l’aggressore ha tentato di uccidere il rivale, al quale avrebbe urlato: “Italiano cattolico di me**a“.

Lite tra clochard

Ancora incerta, però, l’esatta dinamica dell’accaduto, riporta Tgcom24. Sembra infatti che la vittima abbia fornito due diverse versioni dei fatti. In un primo momento ha raccontato ai medici del pronto soccorso che il marocchino intendeva rubargli la catenina con il crocifisso che aveva al collo. In seguito, parlando con gli inquirenti, ha invece accusato l’aggressore di averlo colpito per via della sua fede. Al momento la Questura esclude che l’aggressione possa avere qualche legame con atti terroristici di matrice religiosa.

Salvini alza il livello di sicurezza

La notizia è giunta sulle pagine della stampa nazionale in seguito a una segnalazione del vicepremier Matteo Salvini. In una nota il ministro dell’Interno ha dichiarato: “Scrivo a tutti i prefetti e i questori per aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici, per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti”.

Immediata la replica del M5S: “Dopo Torino, Roma. I tristi fatti di cronaca di questi giorni, con l’aggressione prima a due agenti della polizia da un soggetto che sarebbe dovuto essere già espulso, poi con l’accoltellamento di oggi, dimostrano che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla. Il problema ce lo abbiamo in casa, non è scrivendo una lettera o una circolare che si risolvono le cose. Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo”.