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Coronavirus Roma, picco di contagi tra 7 giorni: l'allarme dell'Oms

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Il picco dei contagi da coronavirus a Roma è atteso tra pochi giorni a causa della condotta scorretta di molti cittadini: i comportamenti a rischio.

Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha avvertito i cittadini della Capitale. Il picco di contagi da coronavirus a Roma arriverà tra 7 giorni a causa della condotta scorretta di alcune persone. Infatti, i locali affollati della movida romana, i tavoli vicini tra i clienti, l’alcol, gli assembramenti hanno soltanto peggiorato una situazione già precaria. L’imperativo degli esperti è sempre quello: restare in casa.

Coronavirus Roma, picco di contagi

“Dato il comportamento di questi giorni – sostiene Walter Ricciardi -, possiamo aspettarci l’emergere di casi di Covid-19 in città fra una settimana”. Roma, dunque, si prepara a un boom di contagi da coroanvirus dopo aver trascorso il weekend in piazza, nei locali e in mezzo alla movida non curandosi dei rischi che questa condotta poteva comportare.

Le immagini apparse sul web mostravano un comportamento incurante di giovani e meno giovani che hanno affollato i locali da Trantevere a Ponte Milvio. Comportamenti tali per cui si è reso necessario l’inasprimento delle misure e l’estensione del Dpcm del governo a tutta l’Italia, come annunciato dal premier nella serata del 9 marzo. “Gli effetti di questi comportamenti – ha avvertito Ricciardi – li pagheremo fra una settimana”.

Le nuove regole da seguire

Con le nuove misure, quindi, “sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

Per quanto riguarda, invece, i centri commerciali, “nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati. Nei giorni feriali, il gestore dei richiamati esercizi deve comunque predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale”.

Infine, la chiusura “non è disposta per farmacie, para-farmacie e punti vendita di generi alimentari, il cui gestore è chiamato a garantire comunque il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale”.