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Coronavirus, primo detenuto positivo nel carcere di Voghera

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Nel carcere di Voghera è stato registrato il primo caso di un detenuto risultato positivo al coronavirus: si teme il contagio nel penitenziario.

La pandemia arriva anche nei penitenziari. Nel carcere di Voghera, in provincia di Pavia, si registra il primo detenuto risultato positivo al coronavirus.

Un detenuto positivo al coronavirus

Il timore che l’infezione potesse varcare le porte dei penitenziari italiani e arrivare fin dietro le sbarre si è rivelato, infine, fondato. Qui, nelle carceri italiane troppo spesso sovraffollate – tra detenuti, polizia penitenziaria, personale sanitario e visitatori – il coronavirus troverebbe infatti terreno fertile e sarebbe difficile riuscire a fermare il contagio, una volta cominciato. I dati aggiornati a novembre 2019 parlano di 61.174 carcerati, circa 1.500 in più della fine del 2018 e 3.500 in più dello stesso periodo nel 2017.

Al momento, risulta un solo detenuto positivo al coronavirus. Le sue condizioni e le sue generalità restano ignote.

Rivolte e svuota carceri

L’esito del tampone sul detenuto di Voghera arriva a poche ore dall’approvazione delle norme, contenute nel decreto firmato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, sul cosiddetto “svuota carceri“. Per far fronte alle proteste che, in pochi giorni, hanno portato a vere e proprie rivolte nei penitenziari di tutta la penisola e all’evasione di detenuti anche pericolosi, come Cristoforo Aghilar, il governo permette di commutare tutte le pene fino a 18 mesi in arresti domiciliari. Qualora la pena prevista fosse superiore ai 6 mesi, al detenuto verrà applicato il braccialetto elettronico. Dal provvedimento restano eslcusi tutti i carcerati che hanno guidato le recenti rivolte, i delinquenti abituali e coloro che si sono macchiati di reati gravi.