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Coronavirus, l'Aifa avvia sperimentazione clinica su tre nuovi farmaci

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L'Aifa ha autorizzato tre studi sperimentali al fine di trovare una cura per il coronavirus Covid-19: tra questi c'è anche l'anti artrite tocilizumab.

Nella giornata del 27 marzo l’Agenzia Italiana del Farmaco ha dato l’ok alla sperimentazione clinica di tre nuovi studi su farmaci da utilizzare contro il coronavirus Covid-19. Di questi, il primo studio ha a che fare con due farmaci biologici, l’emapalumab e l’anakinra, mentre gli altri due studi riguardano altrettanti farmaci attualmente già in uso per la cura dell’artrite reumatoide: il sarilumab e il tocilizumab. Quest’ultimo è peraltro già adoperato da alcuni ospedali italiani in via sperimentale proprio su pazienti affetti da Covid-19.

Coronavirus, ok a sperimentazione farmaci

L’inizio della sperimentazione sull’emapalumab e sull’anakinra era stato già annunciato dall’azienda biofarmaceutica svedese Sobi, specializzata nella cura delle malattie rare: “Sobi inizierà uno studio clinico a breve termine per valutare l’efficacia e la sicurezza di anakinra ed emapalumab nel trattamento della sindrome iperinfiammatoria, una delle complicanze più gravi associate a Covid-19. Questo avverrà su richiesta dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive, l’organizzazione che funge da sito di coordinamento per l’epidemia di SARS-CoV-2 in Italia”.

La sperimentazione di questi due farmaci verrà effettuata in vari ospedali italiani appositamente selezionati per l’occasione, tra cui lo Spallanzani di Roma, il Policlinico di Milano, gli Spedali Civili di Brescia e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma. Durante il periodo di sperimentazione, l’emapalumab e l’anakinra verranno somministrati a 54 pazienti nell’arco di due settimane, alle quali seguiranno otto settimane di osservazione in cui i medici valuteranno il decorso della malattia.

I farmaci anti artrite

Il secondo studio sarà invece effettuato per valutare l’efficacia e la sicurezza di somministrazioni endovenose di sarilumab, il quale è un antagonista del recettore per la interleuchina-6 (IL-6) già da tempo autorizzato in Italia per il trattamento dell’artrite reumatoide.

Lo studio sul tocilizumab verrà infine coordinato dall’Azienda Unità Sanitaria Locale-IRCCS di Reggio Emilia su pazienti con polmonite da COVID-19. Sui suddetti pazienti verrà confrontata la somministrazione precoce del farmaco con la somministrazione dello stesso in una successiva fase di peggioramento della malattia.