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Coronavirus, le aziende di trasporti: "Distanziamento inapplicabile"

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I presidenti delle principali aziende di trasporti hanno scritto al ministro De Micheli denunciando l'inapplicabilità delle norme anti coronavirus.

La tanto attesa Fase 2 dell’emergenza coronavirus che dovrebbe finalmente partire il prossimo 4 maggio potrebbe generare parecchi problemi per quanto riguarda il settore dei trasporti pubblici, come hanno denunciato nella giornata del 28 aprile le principali aziende del settore. In una lettera inviata alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, i presidenti di Atm Milano Arrigo Giana e Ferrovie Nord Milano Andrea Gibelli hanno descritto l’impossibilità di applicare le norme di distanziamento sociale previste dalle ultime disposizioni governative.

Coronavirus, il nodo dei trasporti pubblici

Nella lettera inviata alla ministra, Giana e Gibelli descrivono l’inattuabilità delle misure di contenimento del virus sui mezzi pubblici: “Il distanziamento ipotizzato di 1 metro per la Fase 2 limita la capacità del sistema dei trasporti di persone al 25-30% del numero di passeggeri trasportati in condizioni di normalità”. Cosi facendo, scrivono i due presidenti: L’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione pre-emergenza COVID-19″.

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La distanza minima di un metro genererebbe problematiche non solo a bordo dei messi di trasporto pubblico, ma anche nelle infrastrutture adibite all’attesa dei passeggeri. Nella lettera si ipotizza infatti il probabile: “sovraffollamento a ridosso delle aree di attesa delle stazioni e alle fermate, ottenendo un effetto contrario a quello desiderato con assembramenti non controllabili e pericolosi per la salute delle persone e potenziali problemi di ordine pubblico”.

Rimanga solo obbligo mascherine

Proprio per evitare disagi nella fornitura del servizio pubblico, i presidenti di Atm Milano e Ferrovie Nord Milano chiedono al ministero di allentare le norme sul distanziamento sociale e mantenere soltanto il: Criterio incardinato sull’obbligo di utilizzo delle mascherine da parte degli utenti, rigorosamente applicato, coerentemente, peraltro, a quanto disposto nel protocollo generale per la riapertura delle imprese”.

Secondo Giana e Gibelli inoltre, sono necessarie semplificazioni amministrative al fine di: “Intervenire con tempestività per adeguare e, ove necessario, diversificare l’offerta dei servizi di trasporto pubblico preservando, per ragioni di omogeneità anche sanitaria, la logica della ‘rete. […] Qualunque sarà la scelta adottata, è essenziale garantire l’equilibrio economico-finanziario dei contratti assicurando l’integrale ristoro dei minori ricavi e dei maggiori costi gravanti sulle aziende”.